EMERGENZA / Nel DPCM del 26 aprile nessuna novità né previsione per lo spettacolo
In sintesi:
Continua la sospensione di eventi, spettacoli e simili di qualsiasi natura.
Continua la sospensione delle attività in centri culturali, sociali e ricreativi.
Rimane limitato lo spostamento se non per comprovati motivi (esigenze lavorative, situazioni di necessità o di salute e per incontrare congiunti).
Limite di spostamento da una regione all’altra.
Com’era prevedibile nessuna novità per il settore dello spettacolo.
Viene ribadita la sospensione di manifestazioni organizzate, eventi e spettacoli di qualsiasi natura con la presenza di pubblico, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, quali, a titolo d’esempio, feste pubbliche e private, anche nelle abitazioni private, eventi di qualunque tipologia ed entità, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.
Da segnalare anche che rimangono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.
Il termine utilizzato – attività – è tanto generico da far ritenere cautelativamente che sia vietato anche incontrarsi nella propria sede per fare le prove.
D’altra parte vi è la prescrizione assoluta che consente gli spostamenti dal proprio domicilio solo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute (l’unica novità è che si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine).
Ricordiamo che tali misure (fermo restando che tuttora sono in vigore le precedenti altrettanto restrittive) entreranno in vigore il 4 maggio e sono efficaci sino al 17 maggio (attenzione ad eventuali misure regionali più restrittive).
Cosa accadrà dopo il 17 maggio per il settore spettacolo? Siamo tutti consapevoli che sarà ancora presto per ragionare su riaperture o sull’utilizzo di spazi anche all’aperto, nonostante siano in atto numerose ipotesi. Vi è una forte pressione dei gestori delle arene sul presupposto che, trattandosi di spazi all’aperto con un gran numero di posti, le misure di contenimento possano essere meglio applicate. Tuttavia, è di pochi minuti fa il comunicato della Fondazione dell’Istituto nazionale del dramma antico di Siracusa, che ha deciso per il momento di sospendere le rappresentazioni in programma dal 28 maggio al 5 luglio. Si ha notizia che la Fondazione Arena di Verona si candida, insieme ad altri teatri all’aperto, a testare nei suoi imponenti spazi un progetto pilota di riapertura per il mondo dello spettacolo.
Tanti gli sforzi per capire come si possa salvare almeno una parte della stagione. È chiaro che tutto sarà difficile, ma se ci si riuscisse almeno in parte, dal punto di vista psicologico sarebbe un fatto positivo: una delle priorità è quella di far riacquistare fiducia al pubblico di frequentare i luoghi dello spettacolo dal vivo. È aperto il dibattito. Ognuno di noi di avrà la sua tesi. Ma non si può e non si deve lasciare nulla di intentato.
Certo, in questo momento di gran parlare e dove una parola anche di “sostegno gratuito” è conforto al nostro penare, ci saremmo aspettati una voce dalle Istituzioni, Ministro compreso!