EMERGENZA / Ripartono o meglio riprendono a vivere i luoghi dello spettacolo?

Dopo l’audizione del Ministro Dario Franceschini al Comitato Tecnico Scientifico presso la Presidenza del Consiglio, ci auguriamo che non si parli più di “se ripartono”, ma quando e come. E’ emerso che nel corso dell’incontro sono stati discussi i protocolli integrativi di sicurezza elaborati dalle Direzioni generali del Mibact sulla base dei documenti forniti dalle associazioni di categoria del cinema, dello spettacolo dal vivo e dalle istituzioni museali, finalizzati ad individuare tempi e modalità. Il Comitato Tecnico Scientifico si è riservato di valutare le proposte e si pensa che le prime indicazioni si avranno prima del prossimo Dpcm.

Questo è quanto emerge dal comunicato stampa del Ministero. Si parla di una “cauta prospettiva di aperture” che dovrebbe entrare nel decreto Draghi. Le anticipazione sulle probabili misure o sulle proposte indicano l’opportunità di fissare una “capienza massima non univoca” che tenga conto degli spazi, magari decisa assieme agli organi territoriali, con una distanza minima tra persone di almeno un metro (tenendo conto se gli spettatori sono conviventi). Si parla anche di biglietti nominali (per facilitare il tracciamento in caso di contagi) venduti online per evitare le file alle casse; delle normali precauzioni di igienizzazione e sanificazione dei locali; obbligatorietà delle mascherine per tutta la durata dello spettacolo (per gli “addetti ai lavori” l’Ffp2); misurazione della la febbre all’entrata con firma di autocertificazione sulla buona salute degli spettatori. Una novità potrebbe essere l’orario, che non potrà superare le 22, ma con il margine di rientro a casa dopo questa ora. Per il resto verrebbero riproposte le altre prescrizioni per il retropalco, i camerini e la produzione. Ultimo aspetto in esame sarebbe la necessità di areare gli ambienti, cosa che, in assenza di mezzi idonei, potrebbe essere affrontata con l’intervallo obbligatorio tra primo e secondo tempo, facendo uscire e rientrare gli spettatori e gestendo i flussi con percorsi e soste che non facciano assembrare le persone.
E’ ancora presto per trarre conclusioni, anche sui tempi: sembra intravedersi una data dopo il 27 marzo.
Ma a noi piace vedere il bicchiere mezzo pieno. Se ne parla ed è già un passo avanti. Sino ad oggi tutti avevano dimenticato il settore dello spettacolo dal vivo. Aspettiamo fiduciosi e pronti a misurarci con le novità.


Carmelo Pace
Presidente Nazionale FITA