GPTA / Intervista a Marzia Paoletti, regista della Compagnia “Teatro Drao & Teatro Tre” di Ancona
I segreti di “Esco o non esco” del Teatro Drao & Teatro Tre di Ancona in gara al VI Gran Premio Nazionale del Teatro Amatoriale
Un testo inedito scritto e diretto da Marzia Paoletti di “Teatro Drao e Teatro Tre” di Ancona è in gara alla VI edizione del “Gran Premio Nazionale Teatro Amatoriale”, promosso dalla Fita Federazione Italiana Teatro Amatori, presieduta da Carmelo Pace ed organizzata dal “Teatro Stabile Mascalucia Mario Re”, diretto da Rita Re, e dal Comitato Regionale Fita Sicilia.
Prima del debutto conosciamo dalla viva voce della regista alcuni segreti dello spettacolo.
“Esco o non esco” è un testo molto particolare ci racconta la genesi di questo lavoro?
“Lo spettacolo nasce dal presupposto assurdo che si possa scegliere se venire al mondo. Come se nella vita intrauterina si capisse già come vanno le cose e si potessero determinare gli eventi, purtroppo anche in questo “limbo” ci affliggono gli stessi dilemmi amletici che dobbiamo affrontare nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo occuparci degli altri, fino sacrificio di sé, o privilegiare il sano egoismo senza il quale non si riesce a raggiungere la serenità? Ma, d’altra parte, quale serenità potremmo ottenere con i sensi di colpa che tormentano la nostra anima? Insomma un presupposto assurdo che crea una messa in scena grottesca, in linea con la qualità che da sempre contraddistingue il lavoro della nostra compagnia”.
Come avete vissuto la pandemia?
“Anche se il nostro spettacolo è nato prima dell’ evento pandemico, Esco o non esco? sembra un titolo quanto mai appropriato al periodo che stiamo vivendo. Mi riferisco alle nostre paure di uscire di casa,a fare le cose che eravamo abituati a fare. Mai come ora ci si chiede se vale la pena andare al cinema, incontrare gli altri, o fare teatro, o qualsiasi altra cosa non di prima necessità, perchè paralizzati dall’ansia, o perché abbiamo imparato che si può vivere anche “senza”. Se questo dubbio ci assale, significa che la situazione è grave… Dunque bisogna smettere di indugiare: usciamo! Con tutte le precauzioni del caso, naturalmente.
Noi in questo periodo abbiamo sospeso la nostra attività. Partecipare a questo concorso significa ricominciare ed è molto emozionante”.
Cosa vi aspettate da questa finale?
“Abbiamo partecipato ad altri concorsi nazionali, ed ogni volta lo spirito che ci spinge è naturalmente il desiderio di mettere in scena il nostro spettacolo, ma oltre a questo c’è la curiosità di conoscere una realtà diversa dalla nostra, di confrontarci con un pubblico diverso. Le altre compagnie non le conosciamo, ma incontrare la compagnia organizzatrice è sempre un’occasione feconda e ricca di scambi”.
Ufficio Stampa Elisa Guccione