VITA ASSOCIATIVA / Carmelo Pace: “Fiducia nella FITA e nel futuro del Teatro Amatoriale”
Un’assemblea elettiva che rimarrà nella storia della Federazione…
Sicuramente nessuno di noi un anno fa avrebbe mai potuto pensare che una Federazione come la nostra, dove i nostri associati fanno spettacolo dal vivo e che ha la sua ragion d’essere nell’incontro e nello scambio di esperienze, sarebbe stata costretta a ritrovarsi on line dopo quattro anni e per un passaggio così importante. Sono comunque contento per l’aspetto organizzativo e per la partecipazione. I nostri associati hanno evidentemente compreso quanto fosse importante affrontare la difficile condizione che viviamo con organi gestionali che avessero pieni poteri e legittimati dal loro voto. La prova è che anche nei territori si sono avviati i percorsi che porteranno al rinnovo delle cariche regionali e provinciali. Avremo certamente l’occasione, questo è il miglior augurio per tutti, di ritrovarci in presenza in un grande appuntamento nazionale.
Il Comitato Direttivo nazionale ha proceduto ad eleggere le cariche al suo interno e lei è stato confermato Presidente.
La soddisfazione maggiore è che il riconoscimento del lavoro fatto in questi anni sia andato a tutto il CD uscente, del quale solo l’amico Francesco Pirazzoli aveva deciso di non ricandidarsi e ancora una volta a lui va il mio grazie per quanto ha fatto in tanti anni per la Federazione. Per quanto mi riguarda, non può che farmi piacere che i miei colleghi abbiano nuovamente riposto in me grande fiducia nell’indicarmi come presidente, interpretando anche la chiara indicazione di tutti gli associati. A questi ultimi, tuttavia, va un particolare ringraziamento perché la loro fiducia rafforza ancor di più in me la voglia di fare e l’entusiasmo di affrontare le nuove sfide. Ma, come spesso ricordo, da soli non si va da nessuna parte. I risultati che otterremo saranno frutto del metodo di lavoro che ci ha ispirato in questi anni: al di là delle cariche e dei ruoli, chiunque può e vuol dare un contributo sarà ascoltato e coinvolto. Non è un caso che uno dei primi atti del CD, oltre all’elezione delle cariche previste dallo statuto, sia stata la nomina del direttore artistico e della commissione artistica nazionale. Il lavoro del CD è stato e continuerà ad essere connotato dal coinvolgimento degli organi del territorio, insostituibile anello di congiunzione con gli associati. Mi auguro che anche chi si è candidato e non è stato eletto voglia dare il suo contributo. Non posso immaginare che in una Federazione come la nostra ci possano essere barriere. Penso che l’unica distinzione che dobbiamo fare sia tra quelli che vogliono fare e fanno e quelli che lavorano per distruggere ciò che gli altri fanno: per questi ultimi, se ce ne fossero, la loro casa non può essere la FITA.
Adesso si avvia la fase del rinnovo degli organi del territorio, adempimento che dovrà avvenire entro 120 giorni dall’assemblea nazionale.
Questa è una fase che non va sottovalutata. Sappiamo quanto sia cresciuta in questi anni la Federazione, in termini numerici e di esigenze, e come nei territori si siano consolidate ottime relazioni con le istituzioni locali. La qualità e le motivazioni dei quadri FITA del territorio determinano la vera forza della Federazione. Sappiamo quanto può essere vanificata qualsiasi iniziativa promossa a livello nazionale se essa non viene supportata, amplificata e valorizzata dalle strutture del territorio che hanno il contatto diretto con le nostre associazioni. Il nazionale utilizza forme e sistemi innovativi per raggiungere ciascun associato, ma sappiamo benissimo quanto spesso sia importante incontrarsi e dialogare “in presenza”. E poi oggi più che mai, perché si possa ritrovare l’entusiasmo per ripartire, diventa fondamentale “tenersi per mano”.
Siamo consapevoli che in questo stato non sarà facile provvedere agli adempimenti statutari e per questo abbiamo già valutato come poterli aiutare.
Come si svilupperà l’attività della Federazione da qui in avanti?
Intanto ci siamo dati appuntamento a breve per stilare un primo programma di attività, stabilendo delle priorità. La prima parte di questo mandato, che nasce in un momento di profonda incertezza per la condizione che tutti viviamo, dovrà essere connotato dalla capacità di scindere la programmazione a breve da quella a lungo termine, ma soprattutto dalla capacità, se sarà necessario, di ritarare in tempi brevi la programmazione. Quindi lungimiranza, concretezza e capacità di adattamento: non basta dire che molte cose sono cambiate o cambieranno; la capacità sarà quella di anticipare i tempi, cambiando se sarà necessario. Non v’è nulla di scontato. Saranno la forza delle idee e la creatività a dover connotare il nostro fare. D’altra parte noi apparteniamo al Teatro: cos’è il Teatro se non creatività? Cos’è il teatro se non l’educare alla creatività?
E i primi impegni del CD nazionale?
Avviare la campagna del rinnovo dell’affiliazione per il 2021 sarà un impegno non indifferente. Abbiamo fatto un grosso investimento sulla fidelizzazione degli iscritti 2020 assicurando loro il bonus della quota fissa per il rinnovo nel 2021. Dobbiamo convincere quelli che non si sono iscritti nel 2020, fortunatamente pochi, e quelli che non si sono mai iscritti alla FITA. Siamo consapevoli che il momento non è favorevole perché sono tante le compagnie che non intravedono un futuro. Noi abbiamo il compito di disegnare per loro un futuro credibile, perché realizzabile grazie alla FITA. È proprio nel momento più difficile che bisogna legarsi a qualcuno o a qualcosa che possa aiutarti a superarlo: da soli si è sicuramente sconfitti. La FITA ha in programma tante attività nelle quali ciascuna compagnia può trovare la motivazione per continuare. E poi non dimentichiamo che nel 2021 ci sarà il grande e rivoluzionario appuntamento con l’entrata in vigore definitiva del nuovo codice del Terzo settore. La Fita si iscriverà al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) come rete associativa del terzo settore culturale e sarà la casa naturale di tutte le associazioni del settore, alle quali è pronta a fornire consulenza, assistenza, copertura assicurativa, ma soprattutto le condizioni per “fare Teatro in tranquillità”, che poi è quello che chiedono in tanti.
Lei appare molto fiducioso.
Che senso avrebbe assumersi la responsabilità insieme ad altri della guida di una Federazione così importante se non avessi fiducia nelle grandi capacità della FITA e nel futuro del Teatro Amatoriale?