L’attore e la macchina da presa
I partecipanti al laboratorio dovranno presentarsi con un monologo già imparato a memoria della lunghezza di circa 10/15 righe, a scelta del partecipante. Durante le quattro sessioni di lavoro, oltre che cimentarsi sul suddetto monologo, i partecipanti proveranno a recitare, davanti la macchina da presa, scene proposte dal docente.
Tutti i testi saranno affrontati attraverso esercizi fisici per lo studio del ritmo della scena e la creazione di una fisicità del personaggio per poi misurarsi e interagire con la macchina da presa.
Per la creazione del flusso emozionale, altri esercizi fra cui alcuni “sensoriali” e legati alla rievocazione di esperienze di vita vissuta mireranno ad una interiorizzazione dell’interpretazione.
Davanti alla macchina da presa fingere è molto difficile, tante emozioni sono sincere ed è per questa ragione che risulta importante se non fondamentale saper gestire l’emozione.
Occhi e corpo, mente e cuore, quattro elementi che non possono mai andare disgiunti.
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