Prorogato al 10 gennaio 2026 il nuovo regime di esenzione IVA per gli enti del terzo settore.
La FITA pronta ad aiutare i propri associati in vista della nuova scadenza.
Si è tanto parlato in questi ultimi mesi dell’anno dei nuovi adempimenti che avrebbe richiesto l’entrata in vigore della norma inserita nel DL del 2021.
La FITA ha seguito attentamente la questione scegliendo la via dell’interlocuzione istituzionale che, grazie anche all’azione di altri Enti, ha portato il Consiglio dei Ministri ad inserire un’ulteriore proroga dell’entrata in vigore della norma. Questo il comunicato ufficiale: “Si proroga al 10 gennaio 2026 il termine a decorrere dal quale trova applicazione il nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni realizzate dagli enti associativi di cui all’articolo 5, comma 15 -quater del decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146.”
Alcune dichiarazioni dei giorni scorsi il viceministro la lavoro con delega al Terzo settore on. Maria Teresa Bellucci aveva già anticipato il rinvio aggiungendo che “tutto verrà governato con tempistiche che diano la possibilità di avere un anno a disposizione per recepire le regole», specificando che “..l’approccio che abbiamo è quello di poter utilizzare la delega fiscale per arrivare a un pacchetto normativo complessivo».
L’auspicio e le rassicurazioni sono dunque che tutto sarà gestito in maniera tale che non si creino difficoltà al comparto:” la sua attuazione verrà gestita e governata in modo che ci siano metodi e tempistiche che rendano possibile al mondo del terzo settore di potersi adeguare”, ha aggiunto il viceministro on. Bellucci.
Lo ricordiamo, gli enti, quando entrerà in vigore la norma ora prorogata, non dovranno sempre applicare l’IVA alle operazioni effettuate, infatti molte volte beneficiano della esenzione, però il venir meno del regime di “de-commercializzazione” IVA determinerà un aggravio di adempimenti a carico degli stessi in quanto le operazioni esenti, a differenza di quelle escluse, sono soggette a obblighi formali per l’IVA.
Tra le cessioni e prestazioni interessate dalle modifiche vi sono quelle effettuate dietro pagamento di specifici corrispettivi o contributi a favore di soci e tesserati, come da finalità istituzionali, da parte di associazioni politiche, sindacali, di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extrascolastica della persona. Tutte queste operazioni, sino ad oggi e per tutto il 2025 sono escluse dall’IVA, per cui gli enti interessati non sono tenuti a documentarle e neppure a registrarle.
Successivamente diventeranno rilevanti ai fini dell’imposta.
La Federazione farà in modo che gli Enti associati possano prepararsi tranquillamente utilizzando il 2025.
Raccogliendo le istanze di molte associazioni, specialmente quelle meno strutturate, il Consiglio Federale ieri sera ha deliberato di avviare un percorso per definire nel più breve tempo possibile una CONVENZIONE NAZIONALE CON PROFESSIONISTI COMPETENTI NEL SETTORE che possano offrire, anche a costi calmierati, un pacchetto completo di gestione fiscale. La convenzione prevederà che via sia una interazione anche con FITA, perché alla segreteria nazionale rimarrà anche per il 2025 il servizio, che già offre gratuitamente ai propri iscritti, di DEPOSITO DEI BILANCI ANNUALI al RUNTS.
Ricordiamo che tale ultimo servizio può essere fornito solamente a chi abbia conferito a FITA nazionale l’adesione ad essa quale RETE ASSOCIATIVA NAZIONALE, con i modelli predisposti e da ricompilare al momento della affiliazione o riaffiliazione.