Il Comitato Direttivo Nazionale della FITA ha scritto alle compagnie per far sapere loro di star valutando diverse possibilità volte a dare un segnale tangibile della vicinanza della Federazione ai propri iscritti, subito dopo le prossime decisioni che saranno prese in relazione alla riapertura delle attività.
Intanto, accanto allo stimolo e al coordinamento delle tante iniziate “virtuali” in atto, forte è anche l’impegno di rappresentanza: “Dopo l’aiuto a lavoratori e alle imprese del settore – commenta al riguardo il presidente nazionale Carmelo Pace – si dovranno destinare ulteriori stanziamenti e mettere in campo strategie per far ripartire il sistema spettacolo e, per quanto di nostra competenza, quello dal vivo. Ci stiamo battendo affinchè le risorse che saranno rese disponibili vengano destinate ai territori per essere gestite dalle istituzioni locali, che hanno da sempre riconosciuto il ruolo delle nostre compagnie nei territori”.
Possono partecipare al Festival i gruppi teatrali non professionistici residenti nel territorio nazionale. Saranno ammesse al Festival, dopo le fasi di selezione, n. 6 compagnie selezionate fra le iscritte. Gli spettacoli avranno luogo al Teatro Sociale di Fasano (BR), nei mesi di ottobre e novembre. Le compagnie dovranno garantire la propria presenza alla serata di premiazione.
L’Associazione Culturale “A Zeza” e il Comune di Piano di Sorrento, organizzano la XI Edizione della Rassegna Teatrale “Mascherestive” – Rassegna Nazionale Teatro Comico Amatoriale – che avrà luogo nel periodo tra Luglio e Agosto 2020 a Piano di Sorrento (Na).
Il “Festival
Internazionale del teatro amatoriale” è una rassegna-concorso dedicata alla
promozione dell’arte teatrale.
E’ organizzata
dal Comitato Provinciale di Pordenone della F.I.T.A. – A.P.S. in collaborazione
con la F.I.T.A. Nazionale, la C.O.E.P.T.A. (Confederazione Europea Per il
Teatro Amatoriale), la C.I.F.T.A. (Comitato Internazionale Federazioni di
Teatro Amatoriale), le Associazioni artistiche “Proscenium Teatro” di Azzano
Decimo, e “Il Teatrozzo” di Pasiano di Pordenone e con il contributo della
Fondazione Friuli, dei Comuni di Azzano Decimo e Pasiano di Pordenone ed il
patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia.
“… e c’è dell’oro in questo tempo strano”.
È un verso di Nove marzo duemilaventi, la splendida poesia di Mariangela Gualtieri che ci viene proposta dai ragazzi dell’Accademia del Teatro 2019 per la regia di Corrado Visone, che lo scorso anno li aveva guidati nell’esperienza formativa FITA.
Poetessa e scrittrice di Cesena, all’uragano che ha travolto l’umanità la Gualtieri dedica versi intimi e universali insieme: una riflessione lucida e profonda sull’esistenza prima, durante e dopo la pandemia.
Con Agnese Del Sordo, Alex Salese, Annalisa Cicciomessere, Daniela Piccolo, Francesca Mareri, Gianandrea Nadiani, Giuseppe Oriti, Giusy Di Meglio, Gregorio Collia, Guglielmo Giacchetti, Mario Impellizzeri, Nicola Gratti, Sara Buonocore, Silvio Di Pardo, Simone Delvino e Virginia Barelli.
Pubblichiamo la risposta dell’Agenzia delle Entrate ad un quesito posto in relazione al D.L. n. 23/2020 con riferimento agli enti non commerciali. Il consulente nazionale FITA, Roberto De Giuli, approfondisce ulteriormente la materia.
Il presidente nazionale della Federazione Italiana Teatro Amatori (FITA), Carmelo Pace, ha scritto al presidente dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS), Carlo Fontana, in merito all’auspicabile riavvio dello spettacolo dal vivo. Il messaggio riprende nella sostanza e arricchisce con alcune proposte operative quanto già scritto da Pace, il 6 marzo scorso, al ministro per i Beni, Attività Culturali e Turismo Dario Franceschini, portandogli la voce del mondo amatoriale, del quale la Federazione è organizzazione leader nel Paese, con oltre 24 mila tesserati. “Siamo consapevoli – si legge nel messaggio firmato da Pace – che oggi si discute della ripartizione delle prime risorse messe a disposizione per far fronte all’emergenza economica dei lavoratori e delle imprese dello spettacolo, ma da subito si dovranno anche valutare ulteriori stanziamenti e strategie per far ripartire il ‘sistema spettacolo’ e, per quanto di nostra competenza, quello dal vivo”. “Sappiamo – prosegue la lettera al presidente dell’Agis – che, oltre alle risorse necessarie, a tutti noi è affidato un compito ancor più difficile che è quello di ‘far ritrovare’ al pubblico la fiducia e, dunque, la voglia di ritornare nei Teatri. Non potrà che essere un compito affidato a tutte le componenti che negli anni lo hanno fidelizzato, in stretta sinergia con le istituzioni pubbliche del territorio. Strategia questa già condivisa dalle Regioni nelle proposte avanzate al Ministro, con le quali si pone l’accento sulla necessità di reperire fondi per forme di agevolazione per associazioni culturali, organismi privati, cooperative, no profit, pro loco etc., enti ai quali si deve l’organizzazione della maggior parte degli eventi e degli spettacoli che animano i cartelloni regionali tutto l’anno”. “Lo spettacolo dal vivo – si ribadisce nel documento – potrà ripartire solo grazie ad un’azione sistematica che coinvolga tutti i territori e tutte le sue componenti. Ognuno dovrà fare e farà la sua parte, come lo spettacolo insegna…. e l’Agis, naturale e più rappresentativo interlocutore del Ministero, non può sottrarsi ad interagire di concerto con le Regioni, alle quali la Costituzione demanda competenza rilevante in materia”. Il presidente FITA conclude con alcune prime proposte concrete che potrebbero attuarsi di concerto tra Stato, Enti territoriali e SIAE. “Se si potrà partire anche parzialmente con la stagione estiva – sottolinea Pace – che i Comuni proprietari di teatri o spazi teatrali all’aperto concedano gratuitamente l’uso di tali spazi con i relativi servizi agli organizzatori di spettacoli, ricevendo un contributo dallo Stato che possa sostenere il mancato introito e le altre spese. Inoltre, non far pagare i diritti d’autore per questi spettacoli, che sarebbero corrisposti agli aventi diritto dalla SIAE in misura fissa. E ancora, chiedere agli organizzatori di emettere titoli di ingresso ad un prezzo pari al 50% di quello mediamente praticato, consentendo loro di compensare i minori introiti con un intervento statale mediante concessione di un tax credit pari al 100% di quanto incassato. Questa ultima misura – conclude il presidente FITA – potrebbe essere anche estesa per la prossima stagione invernale a tutti gli organizzatori/gestori di teatro ed enti”.
Fiabe classiche e contemporanee, racconti e leggende della tradizione regionale, ma anche ritratti di grandi personaggi ed eventi storici: tutto questo grazie a “Fita racconta…”, ricca e coinvolgente antologia online presto a disposizione di piccoli e grandi, famiglie e insegnanti, per rilassarsi, scoprire e imparare divertendosi.
Un impegno speciale per il mondo dei giovani e della scuola non poteva certo mancare fra le numerose iniziative che la Federazione Italiana Teatro Amatori – leader in Italia con circa 1500 compagnie aderenti – sta mettendo in campo in questo periodo di forzata inattività sui palcoscenici reali: ma non certo su quelli virtuali, resi vivaci e appassionanti attraverso operazioni ad hoc quali “Resto a casa in compagnia” e “DanteDì”, oltre che con l’offerta, sul proprio canale YouTube, di quattro spettacoli vincitori dell’ultimo Premio Fitalia.
Punto forte di “Fita racconta…” sarà, come sempre, la straordinaria diffusione in Italia della realtà Fita, che con un apposito bando ha chiamato a raccolta le proprie compagnie, presenti in tutte le regioni. Duplice la proposta: presentare una videofiaba/racconto per bambini, della durata massima di 4 minuti (anche della tradizione locale e in vernacolo, con l’aggiunta di sottotitoli se di non agevole comprensione); oppure un video di non più di 9 minuti, nel quale raccontare personaggi e avvenimenti presenti nei programmi scolastici di qualsiasi disciplina, a particolare beneficio, quindi, delle scuole di ogni ordine e grado e dei docenti attualmente impegnati nella didattica a distanza.
Vagliate dalla Commissione Artistica della Federazione, le clip saranno poi diffuse attraverso i canali web Fita e messe a disposizione degli interessati anche attraverso questo sito.
“In queste settimane difficili – commenta il presidente nazionale, Carmelo Pace – abbiamo visto concretizzarsi pienamente quello che da sempre, negli oltre settant’anni di attività della nostra Federazione, per noi è un principio fondamentale: essere gruppo, condividere passione e impegno per il comune obiettivo di diffondere la cultura teatrale. Con questa nuova iniziativa vogliamo mettere la nostra forza creativa e organizzativa a disposizione delle famiglie e del mondo della scuola, ambito nel quale – conclude Pace – siamo l’unica realtà del settore in Italia ad aver siglato un protocollo d’intesa con il Miur, con il quale il teatro è stato inserito nei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”.
Per promuovere e diffondere fiabe e racconti recitati in video per
famiglie e studenti di ogni ordine e grado, nasce l’iniziativa “Fita
racconta”. Due le proposte alle quali è possibile aderire, per
audiovisivi da 4 o 9 minuti al massimo, che saranno vagliati dalla
Commissione Artistica Fita.
Anche se calata in un contesto che mai ci saremmo aspettati di vivere, la Giornata Mondiale del Teatro ci invita a riflettere sul significato del nostro fare teatro, sul senso della nostra azione e sulla testimonianza che, atrtaverso essa, portiamo alle nuove generazioni.
Ecco, nella versione ridotta*, il testo del Messaggio 2020, affidato al drammaturgo pakistano Shahid Nadeem.
Il teatro come tempio
Alla fine di uno spettacolo del Teatro Ajoka (1) sul poeta sufi (2) Bulleh Shah, un uomo anziano, accompagnato da un regazzo, si avvicinò all’attore interprete del grande Sufi (3) e gli disse: “Mio nipote non sta bene, lo benedica, per favore”. L’attore si stupì e rispose: “Non sono Bulleh Shah, sono solo un attore che interpreta questo ruolo’. Il vecchio gli disse: ‘Figliolo, non sei un attore, sei una reincarnazione di Bulleh Shah, il suo Avatar (4)”.
All’improvviso davanti a noi si aprì un nuovo concetto di teatro, nel quale l’attore diventa la reincarnazione del personaggio che interpreta. Esplorare storie come quella di Bulleh Shah, e ce ne sono così tante in tutte le culture, può diventare un ponte tra noi, operatori teatrali, e un pubblico inconsapevole ma entusiasta.
Mentre siamo sul palco, a volte ci lasciamo prendere dalla nostra idea di teatro, dal nostro ruolo di precursori del cambiamento sociale e trascuriamo gran parte della gente. Nel nostro impegno con le sfide del presente, ci togliamo la possibilità di un’esperienza spirituale profondamente emozionante che il teatro può offrire.
Nel mondo di oggi, nel quale l’intolleranza, l’odio e la violenza sono in aumento e il nostro pianeta precipita sempre più in una catastrofe climatica, dobbiamo reintegrare la nostra energia spirituale. Dobbiamo combattere l’apatia, la passività, il pessimismo, l’avidità e il disprezzo per il mondo in cui viviamo, il pianeta in cui viviamo.
Il teatro ha un ruolo, un ruolo nobile, nel dare energia e stimolare l’umanità a sollevarsi dalla discesa nell’abisso. Può rendere il palcoscenico, lo spazio dello spettacolo, qualcosa di sacro.
Nell’Asia meridionale, gli artisti toccano con riverenza il palcoscenico prima di salirvi, una tradizione antica, di quando spirituale e culturale si intrecciavano. È tempo di recuperare quella relazione simbiotica tra artista e pubblico, tra passato e futuro. Il teatro può essere atto sacro e gli attori possono davvero diventare gli avatar dei ruoli che rivestono.
Il teatro ha il potenziale per diventare un tempio e il tempio uno spazio per il fare teatro.
(1) Teatro Ajoka: fondato nel 1984, Ajoka significa “contemporaneo” in lingua punjabi. Il suo repertorio include spettacoli teatrali su temi quali l’tolleranza religiosa, la pace, la violenza di genere, i diritti umani. (2) Sufismo: la tradizione mistica islamica, la poesia sufi, per lo più resa in musica, esprime l’unione mistica attraverso le metafore dell’amore profano. (3) Bulleh Shah (1680-1757): influente poeta sufi punjabi, che scrisse di argomenti filosofici complessi con un linguaggio semplice; forte critico dell’ortodossia religiosa accusato di eresia e privato del diritto di sepoltura nel cimitero della città. Popolare al di là delle divisioni religiose. (4) Avatar: nella cultura indù, reincarnazione o manifestazione sulla terra di una guida divina.
* Il testo integrale del messaggio è disponibile in inglese, francese e spagnolo cliccando qui
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