Premio Ulisse 2020

32ª edizione per il Festival Nazionale “Maschera d’Oro”, la kermesse organizzata dal Comitato veneto della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) in collaborazione con Regione del Veneto, Comune di Vicenza, Il Giornale di Vicenza e Confartigianato Imprese Vicenza e con il patrocinio, tra gli altri, di Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Amministrazione Provinciale di Vicenza e Fita nazionale.
Sette, come tradizione, le compagnie chiamate a sfidarsi al Teatro San Marco di Vicenza dall’8 febbraio al 21 marzo, il sabato sera sempre con inizio alle 21, uscite dalle maglie di una selezione molto serrata, che ha coinvolto una settantina di formazioni provenienti da tredici regioni e quasi sessanta località, ed è stata affidata ad una commissione di esperti; la definizione finale del cartellone è stata poi curata da Roberto Cuppone, docente all’Università di Genova oltre che autore, attore e regista.
Questo il cartellone: Lo Scrigno di Vicenza in 7 minuti di Stefano Massini, regia di Amer Sinno (8 febbraio); Filodrammatica di Laives (Bolzano) ne Il marito di mio figlio di Daniele Falleri, regia di Roby De Tomas (15 febbraio); Teatrodrao & TeaTroTre di Ancona, in Equus di Peter Shaffer, regia di Davide Giovagnetti (22 febbraio); Il Dialogo di Cimitile (Napoli) in Napoli Milionaria di Eduardo De Filippo, regia di Ciro Ruoppo (29 febbraio); I Pinguini di Firenze in La colpa è del giardino di Edward Albee, regia di Pietro Venè (7 marzo); Compagnia dell’Orso di Lonigo (Vicenza) in Le Chat Noir, scritto e diretto da Paolo Marchetto (14 marzo); La Corte dei Folli di Fossano (Cuneo) in Nel nome del padre di Luigi Lunari, regia di Stefano Sandroni (21 marzo).
La gara, dunque, coinvolgerà realtà teatrali provenienti da sei regioni: Piemonte, Trentino-Alto Adige, Campania, Marche, Toscana e Veneto. Accattivante anche la rosa dei titoli, che da un punto vista temporale si posiziona tutta fra il XX e il XXI secolo: dal 1945 di Napoli milionaria al 2019 de Le Chat Noir; per genere, invece, si spazia da commedie spassose e originali al grande classico eduardiano, fino a testi che raccontano l’oggi con sguardo lucido e attento.
I nomi dei vincitori si conosceranno sabato 28 marzo durante la tradizionale serata di gala, sempre al San Marco, conclusa dallo spettacolo (fuori concorso, ma compreso nell’abbonamento) A Republica dei mati, testo e regia di Roberto Cuppone con Il Satiro di Treviso.
La formazione che conquisterà la “Maschera d’Oro” si aggiudicherà anche l’abbinato Premio “Faber Teatro”, promosso da Confartigianato Imprese Vicenza e giunto quest’anno alla 26ª edizione: un riconoscimento molto ambito dalle compagnie, perché consente loro di esibirsi per una sera sullo storico palcoscenico dell’Olimpico di Vicenza, teatro coperto più antico del mondo; un premio, inoltre, che conferma la sensibilità dell’organizzazione imprenditoriale nei confronti della cultura e del territorio.
Torneranno anche il Premio “Renato Salvato”, assegnato a chi si metta in luce per la diffusione della cultura teatrale, e il Premio “La Scuola e il Teatro”, realizzato d’intesa con l’Assessorato alla Formazione del Comune di Vicenza e riservato agli studenti delle scuole superiori: i giovani che si iscriveranno (entro il 31 gennaio) potranno assistere gratuitamente a due spettacoli del festival appositamente scelti per il concorso (Equus di Shaffer e La colpa è del giardino di Albee), elaborando poi una critica giornalistica su una o entrambe le performance; potranno inoltre partecipare, mercoledì 19 febbraio, nella sede di Fita Veneto a Vicenza, ad un incontro propedeutico alla critica teatrale e volto a illustrare i due lavori con i quali si dovranno confrontare. In palio buoni libro per i primi tre classificati e, da quest’anno, un premio in denaro per l’istituto dello studente vincitore.
Gli abbonamenti sono in vendita nella sede di Fita Veneto, in stradella delle Barche 7 a Vicenza (tel. 0444 324907, al mattino dal lunedì al venerdì) allo stesso prezzo dell’anno scorso: 70 euro gli interi, 60 i ridotti; invariati anche i biglietti: 10 euro gli interi, 8.50 i ridotti.
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Un momento della conferenza stampa del festival |
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Il Dialogo (Cimitile – Napoli) in Napoli milionaria |
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La Corte dei Folli (Fossano – Cuneo) in Nel nome del padre |
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La Filodrammatica di Laives (Bolzano) ne Il marito di mio figlio |
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La Compagnia dell’Oro (Lonigo – Vicenza) in Le Chat Noir |
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I Pinguini (Firenze) in La colpa è del giardino |
Teatro Drao & TeatroTre (Ancona) in Equus |
Lo Scrigno (Vicenza) in 7 minuti |
Nuovo appuntamento, domenica 2 febbraio alle 20.45, con la quinta edizione del Gran Premio del Teatro Amatoriale Italiano FITA, quest’anno ospitato dalla Calabria e inserito nella rassegna Vacantiandu, di scena al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme.
Dopo Campania, Sicilia, Piemonte, Veneto, Marche, Lombardia ed Emilia Romagna, sarà la volta della Liguria con La Quinta Praticabile/Associazione culturale Quante Quinte di Genova, vincitrice del premio regionale FITA “Tre Caravelle”, che porterà in scena lo spettacolo Vero West di Sam Shepard, diretto da Andrea Scarel.
Figli di un padre violento e alcolizzato e di una madre indifferente, crescendo Lee e Austin hanno preso strade assai diverse. Lee, il maggiore, tira avanti tra furti di televisori e combattimenti di cani; Austin è stato capace di costruirsi una vita normale: moglie, casa, figli, macchina e un lavoro come sceneggiatore cinematografico. Ma nonostante ciascuno appaia soddisfatto della propria vita, la realtà è un’altra. Tra birre, whisky e champagne, Austin e Lee mettono a nudo tutta la loro infelicità, la loro insoddisfazione per una vita che in qualche momento del loro passato si sono ritrovati a scegliere. Ed è proprio lo scontro fra le rispettive insoddisfazioni dei due fratelli il “West” di Shepard. Uno scontro che si traduce in una scrittura asciutta e pregnante e in un allestimento essenziale e denso. La lettura scenica è stata focalizzata proprio sulla costruzione dei due personaggi, il metodico Austin e l’istintivo Lee. Il risultato è un “teatro d’attore” libero da sovrastrutture registiche e intrecci complessi. In scena solo attori, personaggi e conflitti umani.
Sul palcoscenico Marco Mesmaeker, Davide Quillico, Rosanna Ricciardi e Andrea Scarel.
Le compagnie in gara al Gran Prmeio sono quattordici, provenienti da altrettante regioni e tutte vincitrici del premio Fita abbinato a livello territoriale. La cerimonia di premiazione si svolgerà domenica 29 marzo, sempre al Teatro Grandinetti.
Promosso dall’Associazione teatrale I Vacantusi di Lamezia Terme, Vacantiandu è uno dei progetti culturali con validità triennale finanziati dalla Regione Calabria con fondi PAC 2017-2020.
Info e biglietti: 0968 23564 / 327 1310708; www.ivacantusi.com; ivacantusi@gmail.com.
Una scena di “Vero West” |
Nuovo appuntamento, sabato 25 gennaio alle 20.45 al teatro Grandinetti di Lamezia Terme (Catanzaro), con la V edizione del Gran Premio del Teatro Amatoriale Italiano per la prima volta in Calabria con 14 compagnie amatoriali provenienti da altrettante regioni e tutte vincitrici di concorsi abbinati al trofeo nazionale, promosso dalla Federazione Italiana Teatro Amatoriale (FITA). Il Gran Premio, pr l’occasione, è inserito nella rassegna teatrale Vacantiandu, manifestazione firmata alla direzione artistica da Diego Ruiz e
Nico Morelli.
Dopo Campania, Sicilia, Piemonte, Veneto, Marche e Lombardia, è la volta dell’Emilia Romagna con la Compagnia Teatrale 3 Stelle di Lugo (Ravenna), che porterà in scena il musical Fatalità a Notre Dame, diretto da Valentina Scentoni.
Lo spettacolo è ispirato alla celebre opera in musica scritta da Luc Plamondon e musicata da Riccardo Cocciante Notre Dame de Paris, basata sull’omonimo romanzo di Victor Hugo.
Nella Parigi del 1482, nella cattedrale di Notre Dame, si consuma una storia d’amore e di passione che ha come protagonista la giovane zingara Esmeralda. Segretamente amata dal campanaro Quasimodo e bramata dal prete Frollo e dal capitano Febo, la giovane diventerà la vittima sacrificale della loro lussuria e del loro opportunismo.
Sul palcoscenico Annalisa Leonetti nei panni della bella e sensuale zingara Esmeralda, per la quale il campanaro di Notre Dame, il gobbo Quasimodo, interpretato da Giampiero Roversi, prova un amore purissimo. Il personaggio del prete Frollo, anch’egli perdutamente innamorato di Esmeralda e da lei respinto, è portato in scena da Daniele Donaddio. Gioele Spagnuolo è Febo, il bellissimo capitano degli arcieri del re, seduttore della zingara e promesso sposo della vendicativa Fiordaliso, interpretata da Isabella Linguerri. Sarà invece Antonio Riccio a dare vita all’eccentrico personaggio del poeta Gringoire, mentre nei panni di Clopin, capo degli zingari e fratello adottivo di Esmeralda, vedremo Massimiliano Montanari. Con loro anche Fabio Montanari e Morgan Roversi, due spietate guardie agli ordini di Febo, e un corpo di ballo formato da Margot Roversi, Francesca Torsiello, Aurora Zanattini, Laura Piccinini, Chiara Comandini e Ilaria Riccio.
Gli aspetti musicali e canori sono stati curati dal M° Alberto Martuzzi.
Lo spettacolo sarà valutato da una giuria. La premiazione si svolgerà domenica 29 marzo alle 18, sempre al Grandinetti.
Info e biglietti: 0968 23564 oppure 327 1310708; www.ivacantusi.com; ivacantusi@gmail.com.
Un momento dello spettacolo della compagnia 3 Stelle, rappresentante dell’Emilia Romagna |
Debutto sabato 18 gennaio, con replica domenica 19, per “Metamorphosis”, lo spettacolo del laboratorio FitaLab di Fita Lazio, andato in scena al Teatro Fàrà Nume di Lido di Ostia (Roma), a conclusione della seconda edizione del festival internazionale “Forme d’Arte”, iniziato lunedì 13 gennaio.
Docenti del laboratorio sono stati Marco Fiorani, Roberto Bendia e Stefania Maccari, che con Andrea Serafini, presidente di Fita Lazio, hanno curato la regia di “Metamorphosis”. Sul palcoscenico sono stati impegnati Virginia Barelli, Monica Chirila, Flavia Fiorani, Lucrezia Montano, Gabriella Napolitano, Adriano Panunzi, Luna Sabba, Nicole Simioli e Alessandro Vitali.
FitaLab e il festival sono stati realizzati con significativi patrocini, tra i quali quelli della Regione Lazio e dell’Ambasciata di Romania, e in collaborazione con Università Nazionale di Arte “George Enescu” Iasi e Colegiul National de Arta “Octav Bancila”, Hellinc Theatre Drama di Atene, Agiscuola, Coepta e altri partner.
La serata di sabato ha visto la presenza di numerose importanti personalità, tra le quali il vicegovernatore della Regione Lazio Daniele Leodori, che ha gratificato i ragazzi del Fitalab di un riconoscimento della Regione e ha avuto parole di grande apprezzamento per il lavoro svolto da FitaLazio con i giovani. Presenti anche, tra gli altri, la direttrice del dipartimento di danza dell’Università George Enescu di Iasi, Emanuela Droghei, Antonio Caliendo, Pasquale Manfredi, Diego Navone, il tesoriere di FitaLazio Annibale Izzo e il consigliere Fulvio Romeo.
I giovani protagonisti dello spettacolo |
Nella foto, insieme ai ragazzi del laboratorio, il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori, il segretario generale Fita Pasquale Manfredi e il consigliere nazionale dei probiviri Diego Navone, Andrea Serafini e Annibale Izzo di Fita Lazio, la docente del laboratorio Stefania Maccari e la danzatrice e docente dell’Università “George Enescu”.Cristina Todi |
La locandina dello spettacolo |
Prosegue al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, la V edizione del Gran Premio del Teatro Amatoriale Italiano, che vede sfidarsi i vincitori dei concorsi Fita abbinati al trofeo nazionale in quattordici regioni italiane. Per l’occasione la kermesse è inserita nella rassegna Vacantiandu, manifestazione firmata alla direzione
artistica da Diego Ruiz e Nico Morelli e alla direzione amministrativa da Walter Vasta.
Sabato 18 gennaio alle 20.45 toccherà alla Compagnia Primadonne di Cremona, in rappresentanza della Lombardia, di scena con Due donne di provincia di Dacia Maraini, per la regia di Marinella Pavanello.
Uno spettacolo tutto al femminile che narra di due donne, Magda e Valeria, che si incontrano in una stanza dopo anni di separazione. Al centro della stanza un inquietante letto con le lenzuola strappate che inghiotte, come un buco nero, le frustrazioni, la rabbia e le insoddisfazioni che le due donne cercano di compensare aggrappandosi ai loro ricordi più profondi.
Come scrive la stessa Dacia Maraini “una storia di amicizia pulita con la varechina… una tenerezza raschiata con una spugna di ferro…una sensualità strigliata con detersivo al limone … una storia femminile cancellata con alcol, cenere, candeggina, sapone”. Una storia attuale, anche se il testo è stato scritto nel 1973, che parla delle ragioni della discordia femminile ma anche della solidarietà e del senso di appartenenza e che invita, oggi più che mai, alla sorellanza. Uno spettacolo “di donne per le donne”, ma anche per gli uomini, perché permetterà loro di capire che, per quante differenze possano separarci, apparteniamo comunque allo stesso genere: quello “umano”.
Sul palcoscenico Maria Angela Bartoli ed Enza Latella.
Lo spettacolo sarà valutato da una giuria. La proclamazione e premiazione dei vincitori del Gran Premio si svolgerà il domenica 29 marzo sempre al Teatro Grandinetti.
Info e biglietti: 0968 23564 / 327 1310708, www.ivacantusi.com e ivacantusi@gmail.com.