La Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) e il suo Centro nazionale di ricerca e alta formazione parteciperanno domenica 4 novembre a Trento, con inizio alle 10 al Teatro San Marco, alla Giornata Teatrale Trentina indetta dalla Co.F.As. in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato alla Cultura.
Una giornata dedicata ad una riflessione importante per il settore: gli operatori si confronteranno infatti intorno al tema “Facciamo teatro per dire qualcosa a qualcuno”, argomento sul quale Fita, proprio in questi mesi, ha intrapreso un percorso particolarmente significativo, attraverso il progetto “Fondamenta – Una rete di giovani per il sociale”, che con ventuno workshop regionali gratuiti (due dei quali previsti a Trento e Bolzano, rispettivamente dal 13 al 16 e dal 27 al 30 giugno) formerà oltre trecento giovani dai 18 ai 30 anni sull’impiego del linguaggio teatrale in situazioni di disagio sociale e fragilità.
Altrettanto di spessore l’attività che Fita svolge attraverso il proprio Centro di ricerca e alta formazione, che a Trento sarà rappresentato da Daniele Franci, che ne è il direttore artistico, e Maria Grazia De Marco: a loro il compito di condurre un’analisi sulla formazione nel teatro amatoriale e nelle scuole, seguita da un’animazione attraverso tecniche di comunicazione attiva. Nel pomeriggio, alle 15, i lavori proseguiranno proponendo anche alcuni estratti dello spettacolo “180 La Legge dei matti”, ispirato ai 40 anni della legge Basaglia e creato durante il percorso formativo Itaf (International Theater Academy of Fita) di quest’anno, conclusosi pochi giorni fa a Utrecht, in Olanda.
«Ringrazio Co.F.As. – commenta Carmelo Pace, presidente nazionale Fita – che ha scelto la nostra Federazione per confrontarsi su un tema che sintetizza l’essenza del teatro amatoriale ed il suo fondamentale ruolo nel territorio. È altresì importante che due realtà molto attive e strutturate come le nostre collaborino per un fine comune: la prossima tappa in tal senso è fissata per giugno, quando Fita, grazie a Co.F.As., porterà a Trento e Bolzano il suo progetto nazionale “Fondamenta”, che mira a creare con il teatro una rete di giovani che si impegnino nel sociale».
Una scena dello spettacolo Itaf “180 la legge dei matti” FOTO: FEDERICO GUIDETTI
Nel pomeriggio di domenica 28 ottobre, presso la sala polivalente “Anne Frank” del Comune di Castel Giorgio (Terni), si è tenuta la prima edizione del “Premio Valeria Sabel – Un monologo al femminile”, dedicato alla memoria dell’attrice. Il primo premio è andato a Daniela Rosci di Roma, a cui è stato assegnato anche il premio Comune di Castel Giorgio, seguita da Lucia De Luca Lighea di Macerata e, terza classificata, Francesca Zamponi di San Giustino (Perugia). Laura Adrian di Merano (Bolzano) si è aggiudicata il premio Fita Umbria. Alla manifestazione hanno partecipato, inoltre, Ilaria Dore (Bologna), Noemi Migliorini (Perugia), Rosa Colucci (Taranto), Giulia Onnis (Padova), Maria Antonia De Santis (Spoleto), Felicita Farina (Porano), Valentina Chiatti (Perugia), Stefania Colotti (Macerata) ed Eleonora Pampaglini (Perugia). Promosso d’intesa dal Comune di Castel Giorgio e dalla Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) Comitato Regionale Umbria, la manifestazione è stata ideata da Mario Facchini con la direzione artistica di Fabio D’Amanzio.
L’attrice Daniela Rosci, vincitrice della prima edizione del Premio «Valeria Sabel»
Domenica 28 ottobre alle 16.30, presso la sala polivalente Anne Frank del Comune di Castel Giorgio (Terni), si terrà il “Premio Valeria Sabel – Un monologo al femminile”, concorso nazionale alla prima edizione. Fortemente voluto dal sindaco Andrea Garbini e dall’amministrazione comunale di Castel Giorgio, è organizzato in collaborazione con il Comitato Regionale Umbria della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita), per ricordare la figura dell’attrice teatrale e televisiva Valeria Sabel (Filandari, 7 aprile 1928 – Roma, 18 agosto 2009), per lungo tempo residente nella cittadina ternana. Le attrici selezionate, 13 in totale, provengono da tutta Italia: Laura Adrian (Merano – Bolzena), Ilaria Dore (Bologna), Noemi Migliorini (Perugia), Rosa Colucci (Taranto), Giulia Onnis (Padova), Lucia De Luca (Macerata), Maria Antonia De Santis (Spoleto – Perugia), Daniela Rosci (Roma), Francesca Zamponi (San Giustino – Perugia), Felicita Farina (Porano – Terni), Valentina Chiatti (Perugia), Stefania Colotti (Macerata) ed Eleonora Pampagnini (Perugia). La direzione artistica e la conduzione della serata sono affidate a Fabio D’Amanzio, noto showman della zona.
Prosegue a Palermo, da mercoledì 21 a venerdì 23 novembre, il calendario dei workshop di formazione promossi da “Fondamenta”, il grande progetto che la Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) rivolge a giovani tra i 18 e i 30 anni, già attivi come operatori in ambito sociale o comunque interessati alla materia. Partner dell’evento è il Comune di Palermo, attraverso l’Assessorato alle Attività Sociali guidato dall’assessore Giuseppe Mattina.
Commenta la presidente regionale Fita, Antonella Messina: «Fondamenta è un grande progetto che trasforma la passione per il teatro in strumento di promozione sociale nelle aree di emarginazione, di disagio e in presenza di categorie fragili. Il progetto è rivolto ai giovani dai 18 ai 30 anni e coinvolge tutte le regioni d’Italia. Sensibilizzare e formare i giovani a donarsi agli altri mantenendo la propria passione è fondamentale per una vita individuale e sociale migliore».
I partecipanti, sotto la guida di esperti docenti, verranno formati nell’uso dei linguaggi artistici ed espressivi tipici del teatro, in particolare del teatro di figura, da utilizzare come strumenti di promozione sociale. Il bando del workshop regionale siciliano è pubblicato nella sezione Fondamenta del sito nazionale www.fitateatro.it e le domande di partecipazione dovranno essere inviate, con curriculum vitae e copia di un documento di identità, all’indirizzo e-mail sicilia@fitateatro.it, con oggetto “Candidatura workshop Fondamenta”, entro le 13 di lunedì 12 novembre.
Della durata complessiva di 18 ore, aperto a 15 giovani, il percorso formativo si articolerà in tre moduli (informativo/esperienziale, didattica frontale e laboratori) e si svolgerà a Palermo in appositi locali situati a Palazzo delle Aquile, in Piazza Pretoria, per i primi due moduli, mentre il terzo avrà come base il Centro per Ciechi “Ignazio Florio”, in via Angiò. I risultati della selezione, effettuata da una commissione Fita, saranno resi noti entro venti giorni dalla scadenza del bando. I partecipanti dovranno raggiungere con mezzi propri il luogo di svolgimento dei workshop; l’alloggio (solo per i residenti oltre i 30 km) e il vitto saranno a carico dell’organizzazione. Sabato 24 novembre, inoltre, si svolgerà un evento conclusivo aperto al pubblico, volto ad illustrare quanto effettuato nel corso del workshop e occasione per una riflessione condivisa su questo tipo di applicazioni sociali del linguaggio teatrale.
Il progetto “Fondamenta – Una rete di giovani per il sociale” prevede complessivamente 21 workshop, uno per ogni regione e nelle province autonome di Trento e Bolzano. Realizzato da Fita con l’Associazione Nazionale di Azione Sociale (Anas) e il Comitato Fita di Pordenone come partner, è reso possibile dal finanziamento ottenuto dalla Federazione vincendo un apposito bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
«Con questi workshop – commenta Carmelo Pace, presidente nazionale Fita – puntiamo prima di tutto a dare a questi ragazzi strumenti di formazione concreti e di alto livello, ma vogliamo anche sottolineare l’importanza che il teatro riveste in ambito sociale, soprattutto in situazioni di fragilità e di crisi, sia individuali che di comunità. Inoltre – conclude Pace – ci stiamo impegnando affinché nel territorio si crei una rete di autentiche competenze nel settore e si inneschi una sinergia efficace tra soggetti attivi in questo ambito, enti e istituzioni».
“Fondamenta – Una Rete di Giovani per il Sociale” è un progetto reso possibile grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Federazione Italiana Teatro Amatori, vincitrice di un apposito bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Partner di “Fondamenta” sono l’Associazione Nazionale di Azione Sociale (Anas) e il Comitato Fita di Pordenone. Fita Umbria, tra i primi comitati regionali ad avviare il progetto, insieme ai Comuni di Stroncone e di Monteleone di Spoleto, patrocinerà i laboratori che si terranno da giovedì 25 a sabato 27 ottobre, per un totale di 18 ore, coinvolgendo giovani appositamente selezionati, nella sala conferenze del Circuito Museale, in Piazza della Libertà, a Stroncone, mentre il modulo laboratoriale si terrà in una struttura di degenza per soggetti svantaggiati a Terni, presso la sede dell’Associazione Aladino. Per informazioni umbria@fitateatro.it . All’interno del workshop verranno illustrate le dimensioni dell’incontro con l’altro in condizioni di fragilità e tramite il contributo della prospettiva pedagogica si cercherà di far cogliere il significato dell’utilizzo dell’arte teatrale per interventi nel sociale che siano arricchenti sia dell’esperienza della persona che dona la propria presenza e il proprio fare, sia della persona che li riceve. I partecipanti saranno coinvolti nel processo di realizzazione dei personaggi che animeranno, con diversi materiali, di riuso e riciclo: si tratta di un momento di condivisione in cui le mani operano in modo laborioso e fantasioso e in cui l’attenzione è spostata sul processo creativo piuttosto che sul prodotto. Infine, in funzione delle nozioni apprese e della pratica costruttiva del giorno precedente, i partecipanti collaboreranno alla creazione di una piccola rappresentazione calibrata sulla condizione degli utenti che incontreranno, nel corso della quale verranno istruiti con rudimenti sull’animazione delle figure che hanno costruito. Docenti del workshop saranno Biagio Graziano, educatore musicale per la prima infanzia ed insegnante di canto moderno, da tanti anni impegnato nel mondo del teatro con i bambini e i ragazzi; Matteo Corbucci, pedagogista, educatore nei servizi per l’infanzia ed operatore teatrale, e Guido Zovico, “tessitore sociale” e formatore di grande esperienza. Domenica 28 ottobre alle 11, inoltre, nella sala conferenze del circuito museale di Stroncone si terrà lo spettacolo di burattini “Il viaggio di Somindro” per bambini e famiglie, a cura di Matteo Corbucci, Francesca Romana Garroni e Biagio Graziano.
Un particolare della locandina dello spettacolo “Il viaggio di Somindro” che chiuderà la tappa in Umbria ddel progetto Fondamenta
“L’osteria del tempo fermo”, presentato dal Liceo “Angelo Messedaglia” di San Bonifacio (Verona), ha vinto la 26ª edizione regionale di Teatro dalla Scuola, la rassegna che la Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) regionale riservata ai laboratori teatrali delle scuole superiori del Veneto, in collaborazione con l’associazione teatrale “Città di Vicenza”. Tratto da “Amori di confine” di Mario Rigoni Stern, il lavoro è stato adattato e diretto da Alessandro Anderloni, e ha convinto la giuria perché “ricco di atmosfere e ricordi della Grande Guerra, raccontati con grande efficacia dail fantasmi che vagano nell’osteria del tempo fermo”; ottima anche l’interpretazione dei giovani attori “in una scenografia – ha concluso la giuria – che ha reso credibili e avvincenti le vicende narrate”. Molto combattuti anche gli altri riconoscimenti in palio. Il premio per la migliore interpretazione collettiva è andato all’IIS “Umberto Masotto” di Noventa Vicentina per “Con gli occhi degli altri”, lavoro sul terrorismo diretto da Antongiulio Barbujani: “Tematica interessante – si legge nella motivazione – affrontata anche con la necessaria leggerezza. Ottime la gestualità e la coordinazione. Buone le idee del gioco metateatrale iniziale e della scena del lenzuolo come usato da Strehler nella ‘Tempesta’ e da Gassman in ‘Edipo re’, nel celebre allestimento del 1977 al Teatro Olimpico di Vicenza”. Come migliori attori, infine, sono stati premiati Francesco Catalano, del Liceo “Antonio Pigafetta” di Vicenza, per la sua interpretazione “vivace, dosata, coerente e armonica” di Leporello nel “Don Giovanni” di Molière del Liceo “Antonio Pigafetta” di Vicenza e Lara Breggion del Liceo “Celio – Roccati” di Rovigo per il suo Caifa nel “Processo a Gesù” di Diego Fabbri: la sua interpretazione di questo personaggio maschile ha colpito per “l’eleganza, la naturalezza e la misurata autorevolezza”. La premiazione è avvenuta giovedì 18 ottobre al Farinelli di Este, città che grazie alla collaborazione del Comune ha ospitato questa edizione del concorso, svolto in sinergia con il festival “Teatrando”, promosso dal Vicariato di Este con il patrocinio del MIUR-USR. Alla cerimonia, condotta dal presidente di Fita Veneto Mauro Dalla Villa, hanno partecipato tra gli altri il vicepresidente nazionale Fita Aldo Zordan e Manuelita Masia in rappresentanza di “Teatrando”. La serata ha visto anche l’esibizione fuori concorso del laboratorio vincitore nel 2017: quello dell’Itis “A. Rossi” di Vicenza, per l’occasione di scena con “Taboo – Giochi di ruolo e di potere”, liberamente tratto da “Le serve” di Jean Genet. Alla finalissima erano giunti anche il Liceo “Lioy” di Vicenza, il Liceo “Fermi” di Padova, l’Its “Marco Polo” e il Liceo “Veronese” di Verona.
Il presidente Fita Veneto Mauro Dalla Villa premia una rappresentante del Liceo Messedaglia, scuola vincitrice di Teatro dalla Scuola 2018
Un momento della premiazione dell’Iis Masotto, premiato per la migliore interpretazione collettiva
Francesco Catalano, migliore attore di questa edizione
Lara Breggion, migliore attrice di Teatro dalla Scuola 2018
“Fondamenta – Una Rete di Giovani per il Sociale” è un progetto reso possibile grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Federazione Italiana Teatro Amatori, vincitrice di un apposito bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Partner di “Fondamenta” sono l’Associazione Nazionale di Azione Sociale (Anas) e il Comitato Fita di Pordenone. Fita Umbria, tra i primi comitati regionali ad avviare il progetto, insieme ai Comuni di Stroncone e di Monteleone di Spoleto, patrocinerà i laboratori che si terranno da giovedì 25 a sabato 27 ottobre, per un totale di 18 ore, coinvolgendo giovani appositamente selezionati, nella sala conferenze del Circuito Museale, in Piazza della Libertà, a Stroncone, mentre il modulo laboratoriale si terrà in una struttura di degenza per soggetti svantaggiati a Terni, presso la sede dell’Associazione Aladino. All’interno del workshop verranno illustrate le dimensioni dell’incontro con l’altro in condizioni di fragilità e tramite il contributo della prospettiva pedagogica si cercherà di far cogliere il significato di utilizzare l’arte teatrale per interventi nel sociale che siano arricchenti sia dell’esperienza della persona che dona la propria presenza e il proprio fare, sia della persona che li riceve. I partecipanti saranno coinvolti nel processo di realizzazione dei personaggi che animeranno, con diversi materiali, di riuso e riciclo: si tratta di un momento di condivisione in cui le mani operano in modo laborioso e fantasioso e in cui l’attenzione è spostata sul processo creativo piuttosto che sul prodotto. Infine, in funzione delle nozioni apprese e della pratica costruttiva del giorno precedente, i partecipanti collaboreranno alla creazione di una piccola rappresentazione calibrata sulla condizione degli utenti che incontreranno, nel corso della quale verranno istruiti con rudimenti sull’animazione delle figure che hanno costruito. I docenti selezionati sono Biagio Graziano, educatore musicale per la prima infanzia ed insegnante di canto moderno, da tanti anni impegnato nel mondo del teatro con i bambini e i ragazzi, Matteo Corbucci, pedagogista, educatore nei servizi per l’infanzia ed operatore teatrale, e Guido Zovico, “tessitore sociale” e formatore di grande esperienza.
È stato inaugurato sabato 13 ottobre, a San Giorgio Albanese (CS), il primo “Fita Point” in Calabria, su idea del presidente del comitato provinciale Fita Cosenza, Antonio D’amico. Alla cerimonia erano presenti, oltre a D’Amico, il vice sindaco l’avv. Sergio Esposito, Giuseppe Minniti, tesoriere Fita Nazionale, Giulio Ustica, responsabile Ufficio Progetti Fita, e diversi rappresentanti provinciali della Federazione Italiana Teatro Amatori. L’inaugurazione è stata organizzata in concomitanza proprio del primo workshop teatrale della Fita, che 15 ragazzi, provenienti da tutta la Calabria, hanno svolto tra Corigliano-Rossano e, appunto, il comune di San Giorgio. Prima del taglio del nastro, il parroco, don Mario, ha benedetto il nuovo Fita Point, sottolineando la valenza educativa e sociale di un luogo che ha nella condivisione una delle sue peculiarità, e che vede nel gruppo il proprio punto di partenza e di arrivo. “È necessario dialogare con i giovani – ha dichiarato don Mario – e fornire loro tutti gli stimoli necessari per una sana crescita, educandoli al rispetto dell’altro e contribuendo, così, alla loro formazione civica, proprio attraverso la libertà del teatro”. “Il Fita point – ha aggiunto con orgoglio Antonio D’Amico – nasce come punto di incontro tra giovani e per i giovani, pensato come luogo di teatro e di amicizia, laddove l’accoglienza è elemento imprescindibile. La passione per l’arte teatrale dovrà essere trait-d’union verso la costituzione di una realtà di ragazzi, pronti a guardare al futuro con grinta e ottimismo, e con la consapevolezza che una singola speranza solo se condivisa può diventare un sogno realizzato”. Il Fita point, aperto a tutti, ospiterà laboratori teatrali, incontri ludico-ricreativi, riunioni di programmazione eventi, ed avrà come segno di appartenenza il sorriso del teatro e la positività delle nuove generazioni. Un ringraziamento da parte della Fita è giunto al vice sindaco ed assessore alla cultura, avv. Esposito, per la sensibilità culturale e sociale dimostrata nell’accogliere l’iniziativa e per aver instaurato, con entusiasmo, una strategica sinergia con la Federazione, dimostrandosi pronto ad accogliere ogni iniziativa che possa regalare al suo comune e alla regione occasioni edificanti. Ed è stato proprio il vice sindaco ad incrociare la sua mano con quelle dei ragazzi presenti, ed a scoprire la targa, dimostrando la necessaria collaborazione con le istituzioni ed il costante lavoro di squadra. L’avv. Esposito si è poi detto disponibile a portare avanti tutti quei progetti Fita che guardino ai giovani e all’integrazione non come ad una fusione, ma come ad un perfetto incastro di tessere che, se pur diverse fra loro, possono arrivare ad un unico e bel risultato. Dal canto suo – hanno dichiarato Giulio Ustica e Giuseppe Minniti – la Federazione nasce dal mondo del teatro ma guarda alla società, e trova nelle risorse umane, prima che potenzialità artistiche soprattutto le spesso inespresse sensibilità umane.
Si conclude con un’intensa settimana in Olanda l’edizione 2018 di Itaf (International Theatre Academy of Fita), la quinta per il centro di alta formazione della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita). Da domenica 21 ottobre, in collaborazione con Etoile International, gli otto giovani iscritti al percorso formativo, selezionati in tutta Italia, inizieranno a lavorare al fianco di altri sessanta allievi del Creative Collega di Utrecht, dove venerdì 26 ottobre alle 20, al Zimihc Theater Zuilen, metteranno in scena lo spettacolo “180 La legge dei matti”: una riflessione maturata nel 40° anniversario dell’approvazione della “Legge Basaglia”, che cambiò il corso della psichiatria nel nostro Paese.
Proposto con l’utilizzo dell’italiano e dell’inglese, il lavoro nasce da un’idea del direttore artistico di Itaf, Daniele Franci, che con i ragazzi l’ha sviluppata nell’arco di cinque settimane residenziali, a partire dallo scorso febbraio. Dopo un’anteprima a maggio a Reggio Emilia, nella sede del Nuovo Balletto Classico della città, e un primo allestimento in Belgio ad agosto, al festival internazionale “Les Estivades” di Marche-en-Famenne, lo spettacolo si presenta in Olanda nella sua forma completa.
Durante la residenza a Utrecht, gli “itafiani” saranno ospitati da famiglie olandesi: “Un’esperienza nell’esperienza – commenta Daniele Franci – che per noi è parte integrante di ciò che proponiamo ai nostri ragazzi: un percorso che dal primo all’ultimo giorno di Itaf va al di là dell’aspetto squisitamente artistico, pure importante, puntando ad offrire loro anche un’autentica occasione di crescita personale, un’opportunità per conoscere di più se stessi e rapportarsi con gli altri”.
“Non ci stancheremo mai – aggiunge Carmelo Pace, presidente nazionale Fita – di ribadire quanto i giovani siano centrali nel nostro impegno come Federazione. Lo dimostriamo con fatti concreti, proprio come il percorso di alta formazione Itaf, tra i fiori all’occhiello della nostra attività. Ma anche con il grande ‘Progetto Fondamenta’, che ha preso il via proprio in queste settimane e coinvolgerà centinaia di giovani in tutta Italia in una serie di workshop gratuiti regionali dedicati all’applicazione del linguaggio teatrale nel sociale. Il tutto – conclude Pace – mentre siamo al lavoro anche sul fronte dell’alternanza scuola-lavoro, che ci vede unico ente teatrale in Italia ad aver siglato un protocollo d’intesa in materia con il Miur”.
Un momento dello spettacolo che sarà proposto a Utrecht (FOTO: TAMARA BOSCAINO)
Ci sarà anche Christian Floris tra i protagonisti della tappa piemontese di “Fondamenta – Una rete di giovani per il sociale”, il progetto della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) volto a stimolare l’applicazione del linguaggio teatrale nelle attività di promozione sociale. Il giovane e brillante conduttore radiofonico e televisivo, nonché produttore esecutivo della Gran Torino Productions con sede a Londra, si racconterà in occasione del workshop gratuito che, da giovedì 8 a sabato 10 novembre, si svolgerà a Torino, realizzato da Fita Piemonte in collaborazione con la Circoscrizione 1 del Comune e offerto a quindici giovani tra i 18 e i 30 anni, già attivi come operatori sociali o interessati all’argomento (iscrizioni aperte fino alle 13 di sabato 20 ottobre; scheda di adesione su www.fitateatro.it). Quello di Floris, che prima di approdare al mondo dello spettacolo è stato attivo nel sociale, sarà un esempio particolarmente significativo e concreto per i giovani partecipanti al workshop, che nella tre giorni saranno guidati dai docenti Daniele Franci, Maria Grazia De Marco e Matteo Mellano, formatori di grande esperienza in campo teatrale e sociale. Il workshop si svolgerà a Torino, in appositi locali siti in via Dego, 6, e in una struttura di degenza per soggetti svantaggiati. Sono previste 18 ore di formazione, articolate in un modulo informativo/esperienziale, in uno di didattica frontale e in un terzo laboratoriale. I partecipanti selezionati dovranno raggiungere con mezzi propri il luogo di svolgimento del workshop; l’alloggio (solo per i residenti oltre i 30 km) e il vitto saranno a carico dell’organizzazione. Nella giornata di domenica 11 novembre, inoltre, è previsto un evento di divulgazione sul territorio di quanto proposto da “Fondamenta”. Il progetto “Fondamenta” è realizzato da Fita con l’Associazione Nazionale di Azione Sociale (Anas) e il Comitato Fita di Pordenone come partner, ed è stato reso possibile dal finanziamento ottenuto dalla Federazione vincendo un apposito bando del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto sarà al centro, tra l’altro, di un’intervista di Christian Floris al presidente nazionale Fita Carmelo Pace, in onda sabato 10 novembre in diretta su Radio GRP.
Christian Floris, conduttore radiofonico e televisivo che sarà tra gli ospiti del workshop a Torino
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