EVASIONE FISCALE
EVASIONE FISCALE: Circolare sui
controlli dell’Agenzia delle Entrate
Circolare
6 agosto 2014 n. 25
verifica tributaria dirette a prevenire e contrastare l’evasione fiscale.
commerciali si ribadisce la necessità che le Direzioni Provinciali concentrino
la loro attività nei confronti dei soggetti che apparentemente si presentano
come non profit, ma in realtà svolgono vere e proprie attività commerciali,
evitando di perseguire situazioni di minima rilevanza, che nonostante le
ridotte dimensioni assumono evidente rilievo sociale in relazione al contesto
in cui operano gli enti, come nei casi, ad esempio, in cui l’attività
istituzionale riguardi la formazione sportiva per giovani, oppure sia rivolta
ad anziani o a soggetti svantaggiati.
delle ONLUS deve essere specificamente indirizzata a verificare che le attività
in concreto esercitate siano effettivamente ricomprese tra quelle ritenute
meritevoli dalla normativa di settore, evitando rilievi e contestazioni di
carattere meramente formale che impattano negativamente sulle organizzazioni
che meritoriamente operano nel mondo del volontariato.
all’Anagrafe delle ONLUS, nell’analisi del rischio si terrà conto
principalmente degli elementi che eventualmente dovessero emergere nel corso
del controllo preventivo effettuato dalle Direzioni Regionali.
volontariato, che devono risultare iscritte negli specifici registri tenuti
dalle Regioni o dalle Province, le Direzioni Regionali promuoveranno la stipula
di specifici accordi o protocolli d’intesa con gli enti territoriali di
competenza, diretti all’acquisizione dei dati e delle informazioni riguardanti
tali soggetti, al
conseguentemente l’efficacia dell’azione di contrasto.
previsto per le società cooperative, la selezione degli Uffici deve
indirizzarsi prioritariamente ai soggetti che si qualificano come cooperative,
ma non risultano iscritti nel relativo Albo, nonché nei confronti di quelli per
i quali vengono rilevati specifici indicatori di rischio, costituiti, tra gli
altri, da crediti IVA di importo elevato non giustificati in base al settore di
attività o al volume d’affari, da perdite di esercizio sistematiche che
denotano situazioni apparentemente antieconomiche, da brevi periodi di
attività, da evidenti incoerenze degli indicatori gestionali (quale, ad
esempio, il costo del lavoro rispetto ai ricavi di vendita) o dall’omessa
dichiarazione degli elementi rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore”