Importante
incontro di approfondimento e confronto quello fissato per sabato 3
febbraio, con inizio alle 10, nella Sala del Minor Consiglio di
Palazzo Ducale a Genova, dalla Federazione Italiana Teatro Amatori
(Fita) della Liguria, d’intesa con la Regione, il Comune e
l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (Agis) ligure, e
con la collaborazione dell’associazione culturale A Compagna.
L’incontro,
intitolato “Nuove propospettive per il teatro amatoriale – La
legislazione regionale in materia di promozione dello spettacolo”,
rappresenterà un’occasione preziosa per comprendere la portata delle
recenti novità introdotte in materia dalla Regione Liguria: in
particolare con l’approvazione di una modifica – promossa dai
consiglieri di Forza Italia Claudio Muzio e Angelo Vaccarezza –
dell’articolo 1 della legge regionale sulla disciplina degli
interventi di promozione dello spettacolo, grazie alla quale lo
spettacolo amatoriale ottiene una maggiore valorizzazione del proprio
ruolo sociale e culturale e, di conseguenza, un più deciso sostegno.
Moderato
da Franco Bampi, presidente dell’associazione A Compagna, l’incontro
vedrà l’intervento dello stesso Muzio, consigliere segretario del
Consiglio Regionale, di Ilaria Cavo, assessore regionale alla Cultura
e Spettacolo, di Mario Mascia, consigliere comunale di Genova, di
Angelo Pastore, presidente di Agis Liguria, e di Carmelo Pace,
presidente della Fita nazionale.
«Quello
ottenuto in Liguria, grazie all’impegno del Comitato Fita e in
particolare del consigliere nazionale Giunio Lavizzari Cuneo –
commenta Pace –, è un nuovo, significativo riconoscimento del
ruolo sociale, culturale ma, non dimentichiamolo, anche economico di
quel teatro amatoriale del quale, come Fita, siamo l’organizzazione
di punta a livello nazionale. Di recente abbiamo incontrato il
ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, e la
ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, rinsaldando e ampliando il
dialogo con questi Ministeri. In questa stessa ottica – conclude il
presidente Fita – si pone ora l’importante segnale dato dalla
Regione Liguria che, come altre Regioni virtuose, mostra di aver
compreso appieno le potenzialità di un rapporto di reciproca
collaborazione con la nostra realtà, così vicina alla gente e così
radicata nel territorio».
Al
termine della conversazione saranno premiati i vincitori del Gran
Premio del Teatro Amatoriale, riconoscimento nazionale che in questa
sua terza edizione ha coinvolto compagnie Fita delle regioni
Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche,
Piemonte, Puglia, Sicilia
e della stessa Liguria.
Sono
dieci le compagnie approdate alla fase finale del terzo “Gran
Premio del Teatro Amatoriale”, concorso nazionale indetto dalla
Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) e considerato
dall’organizzazione il proprio «premio dei premi»: ad accedervi
sono infatti le formazioni vincitrici di appositi concorsi e festival
di carattere regionale, scelte per formare una squadra di “all
stars” provenienti dalle più diverse realtà e tradizioni
teatrali e sottoposte al giudizio di una giuria tecnica e artistica.
Questi
i campioni usciti dalle maglie delle selezioni 2017: per la Calabria
la Compagnia
CarMa di Reggio Calabria, Premio
“Bronzi di Riace” con “1861
– La brutale verità”, tratto dal libro di Michele Carilli, regia
dello stesso Carilli e Lorenzo Praticò; per la Campania la Compagnia
Mediamusical di Torre del Greco (NA), Premio
“Campania Felix” con
“Ferdinando” di Annibale Ruccello, regia
di Liborio Preite; per il Friuli-Venezia
Giulia gli Amici
di San Giovanni di Trieste, Gran
Premio Fita Friuli-Venezia Giulia con “Spari
nel buio” di Giuliana Artico, regia
di Roberto Eramo e Giuliano Zannier; per il Lazio la Compagnia
Imprevisti e Probabilità di Formia (LT), Premio
“Mecenate” con “Filumena
Marturano” di Eduardo De Filippo, regia
di Raffaele Furno; per la Liguria la Libera
Compagnia Teatro Sacco di Savona, Premio
“3 Caravelle” con “Esercizi
di stile” di Raimond Queneau, regia
di Antonio Carlucci; per la Lombardia il Gruppo
Teatro Tempo di Carugate (MI), Rassegna
Fita Lombardia con “La
cena dei cretini” di Francis Veber, regia di Simona Santamaria;
per le Marche il Teatro
Liolà di Cingoli (MC), Festival “Marche in Atti” con “Amori
imperfetti”, liberamente tratto da “Indovina da chi andiamo
a cena” di Donatella Diamanti, regia di Enrico Borsini; per il Piemonte
la Compagnia Via
Le Sedie di Torino, Premio
“Un PO di Teatro” con la performance di teatro di ricerca “Malagente”,
regia di Francesco Varano; per la Puglia la
Compagnia La Cricca di Taranto, Premio Regionale “Scena.0”
con “Le
ultime lune” di Furio Bordon, regia di Aldo L’imperio; per la Sicilia il Gymnasium
Club di Taormina (ME), Premio “Ulisse” con “Grisù,
Giuseppe e Maria!” di Gianni Clementi, regia
di Gianni Crimi.
Nei
prossimi giorni sarà resa nota la terna delle superfinaliste, tra le
quali verrà scelta la compagnia che si aggiudicherà questa
combattuta edizione del Gran Premio.
La
cerimonia di premiazione è fissata per sabato 3 febbraio, a Genova,
nella Sala del Minor Consiglio a Palazzo Ducale, al termine del
convegno, in programma alle 10, su “Nuove prospettive per il teatro
amatoriale – La legislazione regionale in materia di promozione
dello spettacolo”. L’incontro, organizzato da Fita Liguria,
consentirà di approfondire le recenti, importanti novità normative
grazie alle quali la Regione, su iniziativa dei consiglieri di Forza
Italia Claudio
Muzio e Angelo Vaccarezza, ha dato pieno riconoscimento al teatro
amatoriale, sottolineandone il fondamentale ruolo culturale e sociale
e aprendo, con esso, nuove strade di sostegno e collaborazione.
Compagnia CarMa – Reggio Calabria: “1861 – La brutale verità”
Compagnia Mediamusical – Torre del Greco (NA): “Ferdinando”
Amici di San Giovanni – Trieste: “Spari nel buio”
Compagnia Imprevisti e Probabilità – Formia (LT): “Filumena Marturano”
Libera Compagnia Teatro Sacco – Savona: “Esercizi di stile”
Gruppo Teatro Tempo – Carugate (MI): “La cena dei cretini”
Teatro Liolà – Cingoli (MC): “Amori imperfetti”
Via Le Sedie – Torino: “Malagente”
Compagnia La Cricca – Taranto: “Le ultime lune”
Gymnasium Club – Taormina (ME): “Grisù, Giuseppe e Maria!”
Resi
noti i nomi degli otto giovani che parteciperanno alla quinta
edizione di “Itaf – International Theater Academy of Fita”, il
percorso di alta formazione promosso, con la direzione artistica di
Daniele Franci, dalla Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita). A
superare le selezioni, svoltesi a Roma il 17 gennaio, sono stati Alba
Morosini dalla Lombardia, Alexei Coianiz dal Friuli-Venezia Giulia, Anna Basso dal Veneto, Davide Fasano dalla Calabria, Denise Marabini
dal Lazio, Gabriele Pezzi dall’Emilia Romagna, Gaetano Velardi
dalla Campania e Silvia D’Anna dalla Sicilia.
Per
loro inzia così un’avventura artistica e umana che li porterà a
vivere quattro seminari di una settimana ciascuno nella sede della
scuola di alta formazione Fita di Reggio Emilia (dal 5 al 12
febbraio, dall’11 al 18 marzo, dal 7 al 14 maggio, dall’8 al 15
luglio), una settimana in Belgio, dal 3 al 10 agosto al Festival “Les
Estivades”, e ancora, in ottobre, una settimana in Olanda, a
Utrecht.
Per
altri quattro giovani si aprirà invece un percorso formativo di due
settimane (la quarta a Reggio Emilia e quella fissata in Belgio): si
tratta di Fabio Dalla Zuanna dal Veneto, di Francesco Di Giuseppe
dalla Sicilia e di Manuela Accardo e Miriana Cifelli, entrambe dal
Lazio.
«Con
la selezione dei partecipanti – commenta Carmelo Pace, presidente
nazionale Fita – si chiude la prima fase del progetto, per la quale
dobbiamo ringraziare sia i giovani attori che hanno voluto mettersi
alla prova, sia tutte le regioni Fita che hanno colto l’importanza
di questa occasione offerta ai ragazzi, organizzando le selezioni
regionali. Ringrazio anche chi si è assunto la responsabilità della
scelta finale: la coordinatrice della Commissione Formazione Fita,
Fiammetta Fiammeri, il direttore artistico di Itaf Daniele Franci e
la direttrice Maria Grazia De Marco,
nonché il direttore artistico Fita, Mauro Pierfederici, che ha
condiviso il percorso. L’elevata partecipazione all’iniziativa e
il suo successo sono la prova che quando c’è squadra i risultati
si vedono subito. Per questi giovani iniziano ora un percorso
artistico di alto livello e un’esperienza di vita indimenticabile,
di cui un giorno, mi auguro, potranno farsi testimoni attivi: intanto
– conclude Pace – li ringraziamo per averci creduto».
Un gruppo di candidati a Itaf 2018
Un altro momento delle selezioni a Roma
Un momento dell’edizione 2017 di Itaf in Olanda (FOTO: TAMARA BOSCAINO)
Un’affollatissima
conferenza stampa, svoltasi giovedì 18 gennaio nella sede di
Confartigianato Vicenza, ha dato ufficialmente il via alla 30ª
edizione del Festival nazionale “Maschera d’Oro”, promosso
dal Comitato Veneto della Federazione Italiana Teatro Amatori.
Insieme
agli organizzatori, in tanti non hanno voluto mancare al taglio del
nastro di questa edizione davvero speciale, che dal centro nevralgico
di Vicenza (il cui teatro San Marco ospiterà come tradizione gli
spettacoli in finale, dal 3 febbraio al 24 marzo) si allargherà
all’intera regione, con una serie di appuntamenti che interesseranno
le diverse province, fra rappresentazioni, incontri e “spritz
teatrali”. Fra i partecipanti all’incontro con la stampa, anche
la direttrice del settore Attività culturali e spettacolo della
Regione del Veneto Rita Steffanutto, il delegato alla Cultura per la
Provincia di Vicenza Francesco Enrico Gonzo, l’assessore alla Cultura
del Comune di San Stino di Livenza Rita Fanton, il vicepresidente
dell’Accademia Olimpica Cesare Galla, il presidente della Biblioteca
Internazionale “La Vigna” Mario Bagnara e il selezionatore
del Festival Luigi Lunari, oltre naturalmente ai presidenti di
Confartigianato Vicenza Agostino Bonomo, di Fita Veneto Mauro Dalla
Villa e del Festival Aldo Zordan, quest’ultimo anche vicepresidente
nazionale Fita.
Da
tutti, parole di plauso per la lunga e brillante “carriera”
del Festival che, come sottolineato in particolare da Rita
Steffanutto, «evidentemente ha saputo meritarsi i numeri importanti
che la caratterizzano: perché ben organizzato, di qualità e molto
apprezzato dal pubblico, elemento fondamentale. Per tutto questo,
come Regione, cercheremo di essere sempre presenti, non solo
moralmente ma anche con il sostegno finanziario, pur con le
difficoltà a tutti note. A tale riguardo, ben vengano sodalizi con
il mondo imprenditoriale come quello avviato proprio dal Festival con
Confartigianato Vicenza: una buona prassi da replicare quanto più
possibile nel territorio, nel segno di quella considerazione della
cultura come impresa che sosteniamo sempre più anche attraverso
appositi bandi». Apprezzate, inoltre, l’attenzione riservata dal
Festival ai giovani e la scelta, in questa edizione speciale, di
allargare all’intero Veneto lo “scenario” della kermesse,
grazie ad una serie di appuntamenti collaterali.
Parole
di plauso anche da parte del consigliere delegato alla Cultura Gonzo
(particolarmente favorevole alle sinergie create quest’anno dal
Festival con altre realtà culturali, come la Biblioteca
Internazionale La Vigna e l’Accademia Olimpica), presente a nome
della Provincia, storico partner del Festival così come la Regione,
il Comune di Vicenza e Il Giornale di Vicenza.
Per
il Comune, il vicesindaco e assessore alla Crescita Jacopo Bulgarini
d’Elci, impossibilitato a partecipare all’incontro, non ha comunque
voluto far mancare un proprio messaggio: «Continuano
la presenza e l’impegno della città – ha dichiarato – a fianco di
questa storica e amatissima manifestazione. In questi anni, spesso
difficili per la stessa sopravvivenza di progetti come questo, il
Comune non ha mai fatto mancare un convinto e amichevole supporto.
Perché crediamo nel teatro, forma per eccellenza della riflessione
di una società su se stessa; e perché crediamo nella cultura,
promessa di salvezza dalle turbolenze del tempo presente».
Uno
spazio speciale, nell’incontro con la stampa, ha poi avuto l’amicizia
che dura nel tempo tra Fita Veneto e Confartigianato, che
con il suo “Premio Faber” offre ai vincitori della
“Maschera” la possibilità di esibirsi, per una sera, sul
palcoscenico dell’Olimpico di Vicenza, teatro coperto più antico del
mondo. Un’intesa solida e dettata da una sentita condivisione di
valori, come
ricordato dal presidente dell’organizzazione imprenditoriale,
Agostino Bonomo, che ha anche lanciato una significativa
provocazione: «Ho sempre dichiarato che con la cultura si mangia,
contrariamente a quanto affermato da altri. Come Confartigianato
Vicenza, sosteniamo e continueremo a sostenere con entusiasmo questa
manifestazione, che consideriamo uno dei nostri fiori all’occhiello».
Accanto
ad un approfondimento artistico del cartellone proposto dal
selezionatore Lunari, i presidenti di Fita Veneto Dalla Villa e del
Festival Zordan si sono detti entrambi certi che questa edizione
speciale manterrà fede alle promesse, vista la qualità degli
spettacoli usciti dalla selezione e la varietà degli eventi
collaterali in programma, tra i quali due conversazioni e un
concerto. Il tutto con un pensiero speciale ai giovani, tra i
“capitoli” di attività più sentiti da Fita Veneto: non a
caso, quest’anno, la giuria del concorso sarà integrata da alcuni
giovani già vincitori di passate edizioni del concorso di critica
teatrale “La Scuola e il Teatro”, giunto alla 27ª
stagione.
Un momento della conferenza stampa
IL
COMUNICATO STAMPA
Una
“Maschera d’Oro” più dorata che mai quella che, dal 3
febbraio al 24 marzo prossimi, celebrerà la propria trentesima
edizione.
Un traguardo importante, per il quale il Comitato
Veneto della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita),
organizzatore della kermesse, ha voluto predisporre un calendario
assolutamente speciale, ricco di eventi collaterali, articolato tra
Vicenza e le altre province venete, ricco di piacevoli occasioni di
incontro e intrattenimento pensate per gli appassionati, di proposte
riservate ai giovani e persino di una colonna sonora, che
accompagnerà lo svolgimento della kermesse, in un affascinante
incontro fra teatro e musica nel nome dell’arte e della sua magia. Un
cartellone variegato e stimolante, che vede Fita Veneto collaborare
con partner come Regione del Veneto, Comune di Vicenza, Il Giornale
di Vicenza, Fita nazionale e Confartigianato provinciale, con il
patrocinio, tra gli altri, del Ministero dei Beni e delle Attività
culturali e del Turismo e della Provincia di Vicenza.
Le
sette compagnie attese al San Marco
Al
centro di tutto, naturalmente, la scena del Teatro San Marco di
Vicenza. Sarà qui che si sfideranno le sette compagnie finaliste del
Festival, scelte tra le settanta che si sono iscritte alla rigida
selezione, condotta in prima battuta da una commissione di critici
teatrali e, successivamente, dal drammaturgo e storico del teatro
Luigi Lunari. A sfidarsi un sabato sera dopo l’altro, sempre con
inizio alle 21, saranno dunque: Nuovo
Teatro Stabile Mascalucia
(Catania) in “Uno sguardo dal ponte” di Arthur Miller,
regia di Rita Re (3 febbraio); Compagnia
di Lizzana
(Rovereto, Trento) in “Tingeltangel” di Karl Valentin,
regia di Paolo Manfrini (10 febbraio); La
Ringhiera
(Vicenza) ne “La sensale di matrimoni” di Thornton Wilder,
regia di Riccardo Perraro (17 febbraio); La
Trappola (Vicenza)
in “Una delle ultime sere di Carnovale” di Carlo Goldoni,
regia di Alberto Bozzo (24 febbraio); La
Cricca (Taranto)
ne “Le ultime lune” di Furio Bordon, regia di Aldo
L’Imperio (3 marzo); I
Complici (Bologna)
ne “Il metodo Gronholm” di Jordi Galceràn, regia di Mimmo
Marchigiani (10 marzo); Incontri (San
Giorgio a Cremano, Napoli) in “Ferdinando” di Annibale
Ruccello, regia di Francesco Iurlaro (17 marzo).
Quanto
alla serata delle premiazioni, sabato 24 marzo sempre al San Marco,
Valter Rado e la “brass band” Mabò allieteranno
l’appuntamento con il loro “Note nella tempesta”, spassoso
spettacolo di teatro comico musicale.
Varietà
delle proposte drammaturgiche e non comune attenzione per il teatro
moderno e contemporaneo si confermano tratti distintivi del Festival.
A parte un tuffo nel Settecento veneziano, infatti, il cartellone
spingerà molto in avanti gli spettatori: nella Baviera degli Anni
Venti di Karl Valentin, attraverso la scrittura americana di metà
Novecento di Miller e Wilder e fino alla drammaturgia italiana di
fine Novecento di Furio Bordon e di Annibale Ruccello, per approdare
a quella contemporanea del catalano Galceràn.
Il
Premio Faber
Come
ormai consuetudine dal 1995, la compagnia che si aggiudicherà la
“Maschera” conquisterà anche il 24° Premio Faber Teatro,
messo in palio da
Confartigianato Vicenza.
Un riconoscimento prezioso e denso di significato per almeno due
motivi: in primo luogo perché consente ai vincitori del Festival di
esibirsi per una sera sul palcoscenico dell’Olimpico
di Vicenza,
gioiello nato dalla creatività di Andrea Palladio e Vincenzo
Scamozzi e teatro coperto più antico del mondo, considerato un vero
e proprio tempio dagli artisti; in secondo luogo, perché
testimonianza concreta di come cultura ed economia, arte e impresa,
possano e debbano trovare terreni comuni, spazi di dialogo attraverso
i quali far nascere idee, progetti e opportunità a sostegno delle
cultura e della sua diffusione. Lo spettacolo con la consegna del
Premio Faber 2018 si terrà sabato
26 maggio.
La
Scuola e il Teatro
Ventisettesima
edizione per il concorso di critica teatrale “La
Scuola e il Teatro”.
Realizzato con il patrocinio dell’Assessorato all’Istruzione della
Regione del Veneto e dell’Assessorato per i Giovani e l’Istruzione
del Comune di Vicenza, il concorso si rivolge agli studenti delle
scuole superiori del Veneto, chiamati a produrre recensioni
giornalistiche su due spettacoli scelti a questo scopo tra i sette in
finale: “Le
ultime lune” di
Furio Bordon (sabato 3 marzo); e “Il
metodo Gronholm”
di Jordi Galceràn (sabato 10 marzo). Ai giovani sarà dunque chiesto
di confrontarsi con temi delicati: quello della vecchiaia, affrontato
dall’autore triestino, e quello della disumanizzazione del mercato
del lavoro, al centro dell’opera del drammaturgo catalano. Un
incontro di approfondimento sugli elementi di base della critica
teatrale, sugli autori e sui testi oggetto delle recensioni si terrà
mercoledì 28 febbraio alle 15 nella sede regionale della Fita, a
Vicenza. Le
iscrizioni dovranno pervenire entro il 31 gennaio.
Bando e modulo di adesione su www.fitaveneto.org;
informazioni allo 0444 324907 (dal lunedì al venerdì al mattino).
Il
16° Premio “Renato Salvato”
Dedicato
alla memoria di quest’uomo di teatro e dirigente scomparso nel 2002,
che contribuì in maniera fondamentale alla crescita di Fita Veneto,
da sedici anni il Premio “Renato Salvato” viene attribuito
a persone o realtà che si distinguano per il proprio impegno a
favore della diffusione della cultura teatrale.
EVENTI
SPECIALI PER IL TRENTENNALE
Conversazioni
con il patrocinio de La Vigna e dell’Accademia Olimpica
Una
prima chiacchierata sul rapporto fra cibo e teatro e una seconda
sulle prospettive del teatro amatoriale fra tradizione e innovazione
arricchiranno il cartellone del trentennale.
Si
inizierà già mercoledì
31 gennaio alle
18, nella sede della Biblioteca internazionale “La Vigna”
di Vicenza, che quest’anno ha deciso di offrire il proprio patrocinio
al Festival e di ospitare l’incontro dal titolo “Il
teatro è servito: quando il cibo sale sul palco”.
Condotta dal giornalista Antonio
Di Lorenzo,
la conversazione affronterà lo stuzzicante argomento sotto diversi
punti di vista: il critico teatrale Antonio
Stefani
proporrà un viaggio fra i più interessanti e curiosi esempi di
“cibo in teatro” (dai riti antichi alla commedia dell’arte,
dai riferimenti culinari presenti in grandi autori come Ruzzante,
Shakespeare, Molière o Goldoni alle straordinarie ricette di
Eduardo, su su fino ai giorni nostri, tra grandi abbuffate e fame
atavica); lo storico della cucina Danilo
Gasparini si
soffermerà invece sul “teatro del cibo”, ossia sulla sua
spettacolarizzazione, tema quanto mai attuale e stimolante in questi
anni in cui ci sentiamo tutti un po’ “masterchef”; mentre
una testimonianza diretta del senso di una “mensa-in-scena”
sarà portata dall’attrice Mariella
Fabbris,
tra i fondatori del Laboratorio Teatro Settimo e da tempo
protagonista di spettacoli con al centro il cibo, la sua preparazione
e la sua condivisione.
Una
seconda conversazione, patrocinata dall’Accademia Olimpica, si terrà
giovedì 22 marzo, sempre alle 18, nella Sala Stucchi di Palazzo
Trissino, sede del Comune di Vicenza. Condotto dal giornalista e
critico Cesare
Galla,
vicepresidente dell’Accademia, l’incontro si soffermerà su “Il
teatro amatoriale fra tradizione e innovazione” e
coinvolgerà altre tre voci di primo piano della cultura teatrale: il
drammaturgo e storico del teatro Luigi
Lunari,
profondo conoscitore della scena amatoriale veneta e italiana, il
docente dell’Università di Genova e accademico olimpico Roberto
Cuppone e
il docente dell’Università di Venezia Paolo
Puppa.
L’occasione sarà preziosa per fare il punto sull’identità attuale
del mondo amatoriale. Davvero tante le domande in materia: questo
teatro è forse da intendersi come luogo deputato alla conservazione
e diffusione del repertorio di tradizione e, in particolare, di
quello dialettale? Oppure, al contrario, è lo spazio ideale nel
quale potere e dovere osare di più, proprio perché libero dalle
necessità economiche di chi sceglie il teatro come professione? Ma,
ancora, in che consiste oggi essere innovativi? E non sarà, forse,
che proprio il ritorno alla tradizione e al dialetto rappresentino il
vero spazio di libertà espressiva, la vera innovazione?
Gli
Spritz Teatrali, le proiezioni e due spettacoli extra
Accanto
alle due conversazioni realizzate con il patrocinio de La Vigna e
dell’Accademia Olimpica, il calendario del trentennale proporrà
anche una serie di altri appuntamenti in giro per il Veneto.
Gli Spritz
Teatrali
saranno occasioni per parlare insieme degli autori e dei testi di
scena al Festival. Condotti da giornalisti ed esperti, si terranno il
venerdì con inizio alle 18.30 in vari Fita Point sparsi per la
regione: luoghi cioè che, all’interno di un progetto coordinato da
Fita nazionale, si propongono quali spazi dedicati a serate, corsi,
riunioni o incontri aperti al pubblico, come in questo caso. Si
inizierà venerdì
2 febbraio nel
Fita Point di Vicenza (in stradella delle Barche, 7), con un primo
appuntamento
dedicato ad Arthur Miller e al suo teatro, in vista dello spettacolo
di apertura del Festival.
Vari
Fita Point del Veneto ospiteranno anche una serie di proiezioni dedicate
a spettacoli vincitori di passate edizioni della “Maschera
d’Oro”. Il primo appuntamento è fissato per mercoledì
24 gennaio alle 20.
Due,
infine, saranno le
rappresentazioni aggiuntive
proposte al pubblico: domenica
11 febbraio al Teatro Duomo di Rovigo
e domenica
11 marzo al teatro di San Stino di Livenza,
in provincia di Venezia, con il patrocinio dei Comuni e delle
Province ospitanti.
Roberto
Jonata: colonna sonora e concerto per il Festival
In
questa edizione così speciale, la “Maschera” avrà anche
una colonna sonora. Si tratta dell’album per pianoforte “Shape”
(Ed. Velut Luna), composto dal M°
Roberto Jonata e
scelto come motivo conduttore della kermesse: da un lato perché
ispirato all’arte in tutte le sue forme e alle emozioni che essa sa
donare; dall’altro perché dedicato in particolare alle meraviglie
artistiche di Vicenza, città natale del musicista e da anni scenario
del Festival, tra le quali, soprattutto, quelle firmate da Andrea
Palladio, a cominciare dall’Olimpico, “casa” del
Faber.
Assaggi di “Shape” accompagneranno le singole
serate della kermesse, diffusi in sala prima delle rappresentazioni,
ma anche tutta la campagna promozionale del Festival.
Il compositore,
inoltre, per il trentennale del Festival terrà un concerto
venerdì 23 marzo alle 21 nel
salone d’onore di Palazzo Chiericati di Vicenza, opera di Andrea
Palladio e sede della Pinacoteca Civica.
Informazioni
e prevendite
Gli
abbonamenti per il Festival sono in vendita nella sede di Fita
Veneto, in stradella delle Barche 7 a Vicenza (tel. 0444 324907, al
mattino, dal lunedì al venerdì) allo stesso prezzo dell’anno
scorso: 70 euro gli interi, 60 i ridotti. Invariati anche i prezzi
dei biglietti: 10 euro per gli interi; 8.50 per i ridotti.
Informazioni anche su www.fitaveneto.org
e nella nuova pagina Facebook appositamente dedicata alla trentesima
edizione (maschera d’oro – festival nazionale).
Tutto pronto per la quinta edizione del Premio “Ulisse”,
concorso regionale promosso dalla Federazione Italiana Teatro Amatori
(Fita) della Sicilia in partenariato con la compagnia Dietro le
Quinte di Milazzo, in provincia di Messina, e con il patrocinio della
Fita nazionale. A rendere ancora più speciale il Premio è il fatto
che la compagnia che se lo aggiudicherà entrerà di diritto tra le
finaliste del Gran Premio del Teatro Amatoriale 2018, indetto a
livello nazionale dalla Fita.
Iscrizioni
entro il 28 febbraio, dunque, per chi voglia proporsi per l’“Ulisse”,
alla cui fase finale approderanno cinque compagnie, le cui proposte
teatrali saranno visionate dal vivo da una giuria itinerante fra
aprile e agosto. In palio, oltre all’“Ulisse” per il migliore
spettacolo, premi al migliore allestimento e ai migliori registi e
agli interpreti più convincenti, protagonisti e non.
Al
concorso possono partecipare spettacoli (uno per compagnia) sia in
lingua italiana che in vernacolo, ad esclusione di monologhi, collage
di spettacoli e performance esclusivamente mimiche. Il regolamento e
la scheda di partecipazione sono disponibili nel sito della Fita
nazionale www.fitateatro.it,
nella sezione “Bandi”.
Il
Premio “Ulisse” è stato vinto nel 2014 dalla Nuova Compagnia
Teatrale Il Canovaccio di Leonforte (Enna) con “Fumo negli occhi”
di Faele e Romano, per la regia di Sandro Rossino. Nel 2015 è stata
la volta della Compagnia Dell’Isola di Sciacca (Agrigento) con “La
casa di Bernarda Alba” di Federico Garcia Lorca, per la regia di
Vincenzo Catanzaro, mentre nel 2016 la vittoria è andata
all’Associazione “Saro Costantino” di Rometta (Messina) per “La
giara” di Luigi Pirandello, per la regia di Nicola Cannata. Nel
2017, infine, gradino più alto del podio per Gymnasium Club di
Taormina (Messina) in “Grisù, Giuseppe e Maria” di Gianni
Clementi, per la regia di Gianni Crimi.
«Questa
quinta edizione del Premio “Ulisse” – commenta Antonella Messina,
presidente di Fita Sicilia – ha un valore davvero speciale per noi,
perché è tra le prime iniziative di un anno che, per la nostra
regione, sarà particolarmente ricco di collaborazioni, di attività
e di emozioni: Palermo, Capitale Italiana della Cultura per il 2018,
ospiterà infatti la Festa del Teatro Italiano, evento di punta del
calendario nazionale della Federazione».
Un momento della cerimonia di premiazione dell’edizione 2017
ROMA,
16 GENNAIO 2018 – Viva cordialità e concretezza hanno
caratterizzato l’incontro, avvenuto a Roma, tra una delegazione
della Federazione Italiana Teatro Amatori (Fita) e la ministra della
Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, alla quale è stata consegnata
la medaglia coniata per il 70° anno di attività
dell’organizzazione, leader nel settore, con oltre 1400 compagnie
aderenti e circa 23mila iscritti. Guidata dal presidente nazionale
Carmelo Pace, la rappresentanza Fita era composta dal tesoriere
Giuseppe Minniti, dal consigliere Pasquale Manfredi e da Fiammetta
Fiammeri, coordinatrice della Commissione Formazione della Fita.
Convinta
sostenitrice del ruolo fondamentale rivestito nella formazione dei
giovani dal teatro, come ribadito da Pace, e in sintonia con le
istanze Fita, la ministra Fedeli ha condiviso l’importanza di dare
piena attuazione a quanto avviato con la Buona Scuola e proseguito
con una serie di passi legislativi, condotti anche d’intesa con il
MiBACT.
Numerosi
i punti su cui lavorare, in merito ai quali l’incontro ha aperto
ampi fronti di possibile collaborazione. Tra gli obiettivi, un ruolo
di primo piano potrebbe avere, secondo la ministra, “l’inserimento
del teatro già dal prossimo anno scolastico nell’offerta
formativa, se non, almeno per ora, come vera e propria materia
curricolare”.
Il
27 marzo prossimo, intanto, in occasione della Giornata Mondiale del
Teatro, l’Eliseo di Roma ospiterà i vincitori della III edizione
del Concorso “Scrivere il teatro”, destinato a tutte le scuole
statali di ogni ordine e grado, per il quale sono stati presentati
oltre 250 progetti da più di 300 istituti.
“Tale
rilancio – ha reso noto la ministra – è stato possibile anche in
considerazione della Legge “Buona Scuola” che all’ art. 1,
comma 181, mira a richiamare l’attenzione degli studenti
sull’importanza del teatro quale forma artistica di elevato valore
sociale ed educativo, nonché quale fattore fondamentale per la
diffusione delle tradizioni culturali del nostro Paese. Inoltre, il
Ministero in tal modo incoraggia tutte le Istituzioni scolastiche ad
agire al fine di stimolare la pratica teatrale nelle scuole, sia come
esperienza formativa e creativa, sia come strumento di educazione
alla visione dello spettacolo dal vivo. Al riguardo, anche l’art.
20 del nuovo DM 440 dello scorso ottobre prevede uno stanziamento
pari a 800mila euro per finanziare progetti di promozione teatrale
per le scuole di ogni ordine e grado”.
Viva
soddisfazione per l’incontro è stata espressa dal presidente Pace
e dai rappresentanti Fita: “Dopo aver ripercorso le significative
iniziative avviate dalla nostra Federazione – ha commentato Pace –
per promuovere il teatro tra i giovani e nelle scuole, grazie anche
alle collaborazioni già avute con il MIUR, abbiamo apprezzato nella
ministra Fedeli la concretezza e la volontà di rilanciare intese che
valorizzino il ruolo del teatro amatoriale per la scuola e nella
scuola. Si sono aperti nuovi, significativi spazi di collaborazione
con il MIUR, così come avvenuto nei mesi scorsi con il MiBACT, dopo
l’incontro che abbiamo avuto con il ministro Dario Franceschini. Da
parte nostra, ancora una volta, massima disponibilità a collaborare
con serietà e concretezza”.
Da sinistra, Pasquale Manfredi, Carmelo Pace, la ministra Valeria Fedeli, Fiammetta Fiammeri e Giuseppe Minniti
Un momento della conversazione fra la ministra Fedeli e la delegazione Fita
Un altro momento dell’incontro avvenuto nella sede del Miur a Roma
Sono
una ventina, provenienti da diverse regioni italiane, i giovani tra i
18 e i 30 anni che mercoledì 17 gennaio si daranno appuntamento a
Roma per partecipare alla selezione di “Itaf 2018”: la quinta
edizione del percorso di alta formazione elaborato, con la direzione
artistica di Daniele Franci, dalla Federazione Italiana Teatro
Amatori (Fita), leader in Italia con i suoi oltre 25mila
iscritti.
Una giornata intensa, quella che attende questi
ragazzi, usciti da selezioni territoriali e decisi a conquistare
l’accesso all’impegnativo progetto formativo proposto da Fita: un
viaggio che, nel corso dell’anno, prevede quattro seminari di una
settimana ciascuno nella sede della scuola di alta formazione Fita di
Reggio Emilia (dal
5 al 12 febbraio, dall’11
al 18 marzo, dal 7 al 14 maggio, dall’8
al 15 luglio)
e ancora, in ottobre,
una settimana residenziale in Olanda, a Utrecht. Ma in palio, alla
selezione di Roma, anche la possibilità di un’ulteriore esperienza
internazionale: quella al festival “Les Estivades”, in Belgio dal
3 al 10 agosto, che potrebbe essere offerta anche ad altri giovani,
pur se non selezionati per Itaf nel suo complesso.
Le
audizioni, che si terranno nella sede Fita di via di Villa Patrizi,
sarà comunque essa stessa un’occasione formativa, perché
arricchita da un workshop condotto dal direttore artistico
Franci.
«Come Federazione – commenta il presidente nazionale
Fita, Carmelo Pace – dedichiamo da sempre una particolare
attenzione alla formazione, soprattutto a quella dei giovani: per
questo è nata la nostra “Accademia del Teatro”, laboratorio
residenziale che ogni anno organizziamo nell’ambito della Festa del
Teatro; e per questo, cinque anni fa, abbiamo dato il via al percorso
Itaf, pensato da subito con un respiro europeo, grazie alla
collaborazione di partner internazionali che permettono ai nostri
ragazzi di conoscere realtà diverse, in un confronto per loro
stimolante come persone, prima ancora che come appassionati di
teatro».
Da
venerdì 15 dicembre basterà un “clic” su www.fitateatro.it
per iscriversi o rinnovare la propria iscrizione alla Federazione
Italiana Teatro Amatori (Fita), che con 1400 compagnie aderenti e
25mila soci è l’organizzazione leader in Italia nel teatro fatto per
passione.
Tanti
i motivi per scegliere Fita, dalla convenzione con l’Inps – ex Enpals
(che libera le compagnie iscritte dall’obbligo di richiedere il
certificato di agibilità) alla copertura assicurativa pensata su
misura per il settore, dalla possibilità offerta ai gruppi aderenti
di richiedere il riconoscimento come APS (Associazione di Promozione
Sociale; in questo caso l’iscrizione o la riaffiliazione va
effettuata entro e non oltre il 31 gennaio 2018) a tutta una serie di
preziosi servizi: come Informatizzateatro, che semplifica
sensibilmente la gestione contabile della propria compagnia; o come
la possibilità di usufruire della compilazione gratuita del 730
online; o ancora come l’attività dell’Ufficio Progetti,
specializzato nell’individuare e segnalare bandi e occasioni di
finanziamento ad hoc per chi voglia concretizzare le più diverse
iniziative.
«Accogliamo
con viva soddisfazione l’approvazione della legge delega di
riordino del settore dello spettacolo dal vivo: un risultato
importante e atteso, per il quale come Federazione Italiana Teatro
Amatori ci siamo schierati attivamente, soprattutto dopo l’incontro
avuto lo scorso ottobre con il ministro Franceschini. Ora siamo
pronti a guardare avanti, per dare il nostro fattivo contributo
perché questa legge sia davvero una solida base di sviluppo per la
cultura nel nostro Paese».
Questa
la prima dichiarazione di Carmelo Pace, presidente nazionale della
Fita, alla notizia dell’approvazione in via definitiva alla Camera
della legge quadro sullo spettacolo dal vivo, per sostenere la quale
nei giorni scorsi il mondo del teatro amatoriale – del quale Fita è
leader in Italia con 1400 compagnie aderenti e 23mila iscritti –
aveva tra l’altro emesso un documento unitario, la cosiddetta
“Carta di Pesaro”, firmata dallo stesso Pace e da Antonio Perelli
per la Uilt.
Numerose
le novità introdotte dalla legge. Tra le più interessanti per il
settore, il riconoscimento del valore delle pratiche artistiche
amatoriali, della canzone popolare d’autore, del teatro di figura e
dell’arte di strada, l’estensione del sostegno statale alla
musica popolare contemporanea, ai carnevali storici e alle
rievocazioni storiche; e così pure la creazione di un Consiglio
superiore dello spettacolo, in sostituzione della Consulta, con
compiti di consulenza e collaborazione in materia di politica di
settore.
«Ora
è il momento di rimboccarsi le maniche e perfezionare quanto
iniziato con questa legge, come anticipato durante l’incontro con
il ministro Franceschini – conclude Pace -. Fita c’è ed è
pronta a fare la propria parte: con la forza dei suoi settant’anni
di esperienza e la viva energia di un mondo amatoriale del quale
viene finalmente riconosciuto il ruolo sociale e culturale».
E’ indetta la 9°edizione del Progetto “Festival
Internazionale Teatro Lab” che si svolgerà a Novellara e Guastalla dall’ 8 al 21 aprile 2018.
Questa manifestazione ha lo scopo di stimolare
l’analisi e la progettazione di attività teatrali e di spettacolo all’interno
della Scuola e delle realtà culturali presenti sul territorio nazionale e di
sensibilizzare l’opinione pubblica. “COSA SARÁ” è il tema dell’edizione 2018 del festival
Internazionale Teatro Lab. Una frase per stimolare una riflessione, e
utilizzare il tetro come risposta. Di fronte ad una violenza sempre più
dilagante nel mondo contemporaneo, il
teatro, come tutte le arti, oggi ha una nuova ed importante responsabilità,
quella di far riflettere ed aprire le menti su queste tematiche che non
riguardano solo alcuni, ma ognuno di noi. Ragionare ed esprimersi attraverso le emozioni per cercare di
comprendere quantomeno, anche senza avere la presunzione di dare risposte, cosa
sarà
ATTENZIONE..SCADENZA PROROGATA AL 30 NOVEMBRE 2017
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